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Le Priorità |
Mettendo in relazione gli obiettivi prioritari dei singoli Assi del Programma con le
caratteristiche, le problematiche e i bisogni dei territori che afferiscono alle quattro
macroaree individuate nel Piano è possibile definire alcune priorità territoriali.
In particolare, l’individuazione delle macroaree C “ Aree rurali intermedie” e D “Aree rurali
con problemi complessivi di sviluppo” risulta maggiormente correlabile all’applicazione della strategia
degli Assi 3 e 4, fermo restando che per alcune azioni relative all’Asse 3,
con particolare riferimento alle misure 311 e 313, si ritiene di dover intervenire anche nelle
macroaree A e B.
Per l’Asse 1 non si prevedono priorità territoriali ma priorità di tipo settoriale
(pacchetti di filiera) o di tipo tematico (pacchetto giovani), esplicitate nelle singole misure.
Per quanto concerne l’Asse 2, le priorità territoriali sono individuate con riferimento alle
territorializzazioni previste dalle specifiche normative comunitarie (es. zone montane,
zone svantaggiate, zone Natura 2000, zone vulnerabili ai nitrati, ecc.).
-- Progetti integrati territoriali e progetti finalizzati d’area
Nell’ambito degli Assi 3 e 4 del Programma si prevede di operare (ad esclusione delle
misure 311 e 312) attraverso un approccio integrato territoriale regionale e locale,
che consiste nell’attivazione di partenariati pubblico-privati.
L’approccio di tipo “integrato” riguarderà interventi finalizzati soprattutto allo sviluppo
di servizi alle imprese e alla creazione di un contesto rurale favorevole all’insediamento
ed al rafforzamento delle iniziative imprenditoriali.
In quest’ottica si ritiene di dovere sostenere la formazione ed il consolidamento di
partenariati che consentano di individuare i principali bisogni e le priorità di
sviluppo dei singoli territori rurali e di proporre le migliori soluzioni per conciliare
esigenze locali e risorse disponibili.
L’integrazione si realizzerà attraverso:
· i progetti integrati dell’approccio Leader: con l’Asse 4 si valorizzerà l’esperienza
finora condotta a livello regionale nelle tre precedenti edizioni del PIC, qualificando
ulteriormente sia i GAL che i PSL.
Attraverso il metodo Leader, basato su strategie di
sviluppo innovative adeguate al livello territoriale di riferimento identificato nei
rispettivi Piani di Sviluppo Locale, elaborate ed implementate con un approccio
bottomup da una partnership locale pubblicoprivata,
i GAL contribuiranno allo sviluppo
endogeno del territorio ed alla interazione,
con il coinvolgimento degli attori locali, fra i diversi
settori dell’economia del territorio.
· i progetti finalizzati di area: l’attività riguardante l’integrazione tra le misure
dell’Asse 3 e sarà sviluppata attraverso un’azione di accompagnamento all’acquisizione
di competenze dei partenariati pubblico-privato che dovranno proporre, in coerenza con
la strategia di Asse, un piano di piccola dimensione finanziaria (fino ad un massimo di
1 milione di euro) consistente in un insieme di iniziative rispondenti ai fabbisogni
di un’area ristretta e aventi il carattere di esemplarità.
-- Priorità tematiche
La realizzazione di alcuni obiettivi prioritari di Asse richiede, in diversi casi, una mobilitazione
di misure e strumenti che travalicano le competenze del singolo Asse.
L’efficacia delle misure separate, infatti, sarebbe oltremodo potenziata se la singola
impresa potesse ricorrere, attraverso una domanda unica, all’uso combinato di una serie
di misure, anche contenute in Assi differenti.
Ai sensi dell’art. 70 del Reg. (CE) n. 1698/2005, se una operazione rientra nelle misure
di più di un Asse, la spesa è imputata all’Asse predominante.
Appare pertanto necessario prevedere, in parallelo con procedure di accesso alle singole
misure, una modalità che ne favorisca l’adozione combinata da parte dell’impresa.
Tale modalità dovrebbe consentire il finanziamento di una domanda unica, che permetta all’impresa
di beneficiare contemporaneamente di un supporto finanziario a carico di più misure per
il raggiungimento di obiettivi congiunti.
A questo riguardo si evidenziano alcuni dei casi che richiedono un pacchetto
integrato di finanziamenti.
-- Pacchetto giovani
Il “pacchetto giovani” prevede un insieme di misure di sostegno all’avvio dell’attività per i
giovani agricoltori che devono superare le difficoltà di insediamento connesse principalmente
a: sviluppo delle competenze, adattamento strutturale dell’azienda, accesso all’informazione,
valorizzazione delle produzioni, adeguamento alle norme comunitarie, accesso ai mercati, ecc.
Il ricorso al “pacchetto giovani” consente di selezionare giovani con capacità progettuale e che
si impegnano nel settore nell’ambito di aziende rivolte al mercato.
A tal fine, l’aiuto per il primo insediamento concesso ai sensi della misura 112 del presente
Programma sarà erogato unicamente all’interno del “pacchetto giovani”, nel quale dovrà essere previsto,
oltre alla specifica misura di sostegno all’insediamento, anche il ricorso obbligatorio ad almeno
un’altra misura concernente investimenti materiali del Programma tra le seguenti:
a) ammodernamento delle aziende agricole (121);
b) accrescimento del valore economico delle foreste (122);
c) primo imboschimento di terreni agricoli (221);
d) primo impianto di sistemi agroforestali su terreni agricoli (222);
e) primo imboschimento di superfici non agricole (223);
f) sostegno agli investimenti non produttivi (227);
g) diversificazione in attività non agricole (az. A: agriturismo e az. B: aziende e fattorie didattiche) (311).
Al fine dell’accesso al premio per l’insediamento, il giovane imprenditore dovrà impegnarsi
a realizzare investimenti materiali per un importo complessivo non inferiore al doppio del
premio concesso ai sensi della misura 112.
-- Pacchetto di filiera
Al fine di perseguire una strategia effettiva ed efficace di filiera, non solo produttiva ma
anche territoriale, appare opportuno che vengano individuate idonee modalità e procedure di sostegno
finanziario.
Al fine di sviluppare l’integrazione e la sinergia tra le misure e gli Assi del Programma, il pacchetto
di filiera offre la possibilità di attivare non soltanto le misure dell’Asse I, che appaiono quelle
più direttamente interessate alla definizione degli interventi, ma anche le altre previste
dal Reg. (CE) n. 1698/2005.
A livello regionale, le filiere produttive che richiedono un’azione di stimolo e di supporto
pubblico già individuate sono le seguenti: ortofrutticola, vitivinicola, olivicola,
zootecnica e cerealicola.
Avranno la priorità le filiere agroalimentari riguardanti i prodotti di qualità e biologici.
Inoltre, alle predette filiere si aggiunge quella energetica basata sullo sviluppo e
sull’utilizzazione di fonti di energia rinnovabili.
In alcuni casi, considerato che l’ambito delle filiere travalica il territorio regionale,
potrebbe essere previsto e promosso un processo di concertazione con altre regioni interessate.
Si prevede la possibilità di presentazione, con procedure di evidenza pubblica, da parte dei soggetti
locali (agricoli, agro-industriali e della commercializzazione e/o altri soggetti), associati
formalmente in una partnership, di progetti di intervento comprendenti, in una logica
di integrazione, le iniziative progettuali afferenti alle diverse misure.
La selezione dei progetti sarà basata sui seguenti principi:
· la migliore distribuzione dell’incremento del valore aggiunto prodotto con il progetto tra le diverse fasi della filiera;
· la sinergia e complementarità con le altre forme di intervento pubblico;
· l’orientamento al mercato;
· l’innovatività della proposta progettuale.
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