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Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale |
L’obiettivo dell’Asse 3 è migliorare la qualità di vita nelle zone rurali e promuovere la diversificazione delle attività economiche.
Dall’analisi inerente la qualità della vita nelle aree rurali emergono specifici fabbisogni che vengono di seguito sintetizzati:
Asse III Fabbisogni di intervento |
- Studi e investimenti relativi alla manutenzione, restauro e alla
riqualificazione dei centri storici e dei borghi rurali.
- Realizzazione e miglioramento dei servizi e delle infrastrutture rivolte sia
alla qualità della vita delle popolazioni rurali (compresa l’individuazione dei
rischi e la riduzione degli impatti ambientali) che allo sviluppo
economico dei territori (servizio idrico e sistemi fognari e depurativi, gestione
dei rifiuti urbani e extra-urbani, TIC, R&S, sanità, energia, ambiente, ecc.).
- Valorizzare il patrimonio culturale rurale recuperando o rafforzando l’identità dei territori.
- Promuovere la cultura nelle aree rurali (letteratura, musica, cinema, teatro, ecc.)
e le attività ricreative.
- Irrobustire l’integrazione tra la dimensione rurale e la dimensione urbana nei
diversi aspetti naturali, fisici e culturali.
- Sviluppare la multifunzionalità dell’agricoltura diversificando le attività agricole e
promuovendo l’integrazione tra le filiere.
- Sviluppare, diversificare e qualificare le attività extragricole (artigianato, turismo e
altri servizi).
- Creare nuova occupazione qualificata, duratura, stabile con particolare riguardo ai
giovani e alle donne.
- Orientamento e assistenza alla creazione di nuova imprenditoria ed all’incontro
di domanda e offerta di lavoro.
- Qualificare e consolidare i posti di lavoro esistenti.
- Animazione territoriale per la diffusione capillare sul territorio delle
opportunità di sviluppo.
- Sviluppo del capitale umano richiesto per la diversificazione dell’economia locale e
la fornitura dei servizi.
- Promuovere lo sviluppo delle capacità, l’acquisizione di competenze e l’organizzazione
mirata allo sviluppo di strategie locali.
- Utilizzazione e/o introduzione di innovazioni nell’approccio al mercato e nell’accesso
ai canali d’informazione istituzionali e non.
- Favorire la creazione di partenariati e reti tra soggetti pubblici e privati.
- Incrementare la capacità di implementazione di strategie locali. |
Per rispondere all’obiettivo dell’Asse, in funzione dell’analisi SWOT e dei
fabbisogni e in linea con le corrispondenti priorità nazionali, sono state individuate le
priorità regionali:
Obiettivi prioritari PSN |
Priorità PSR |
Miglioramento dell’attrattività dei territori rurali per le imprese e la popolazione |
Miglioramento dell’attrattività dei territori rurali per le imprese e le popolazioni locali |
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Mantenimento e/o creazione di opportunità occupazionali e di reddito nelle aree rurali |
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Promozione della formazione, acquisizione di competenze e animazione dei territori |
Di seguito sono descritte le motivazioni che giustificano la scelta delle misure che
concorrono alle priorità regionali individuate per l’Asse 3.
-- Miglioramento dell’attrattività dei territori rurali per le imprese e le popolazioni locali
Dall’analisi della situazione economica e degli indicatori della qualità della vita nelle aree
rurali è emersa la necessità di effettuare interventi mirati a migliorare l’attrattività dei
territori rurali a sostegno sia del sistema delle imprese che delle popolazioni locali, tanto
per le generazioni attuali quanto per quelle future.
Garantire il mantenimento di zone rurali vive e dinamiche, sviluppando l’economia e valorizzando
le risorse locali, significa, nella maggior parte casi, contribuire ad arrestare i fenomeni di
abbandono e spopolamento dei borghi e dei centri abitati che determinano una fuga
di “capitale umano” negativa per tutta la società siciliana sotto gli aspetti demografici,
culturali ed ambientali.
Il PSR rappresenta una opportunità unica per
la realizzazione di interventi che possano rendere più attrattiva la vita nelle aree
rurali anche grazie ad una migliore integrazione tra la dimensione rurale e quella urbana.
Ciò facendo leva sulle molteplici componenti dello sviluppo locale e valorizzando quindi le numerose
risorse (paesaggistiche, naturali, economiche, culturali, intellettuali ed organizzative)
dei territori.
Il paesaggio rurale, in particolare, è uno degli elementi fondamentali dell’identità culturale
siciliana: esso costituisce una risorsa fondamentale, configurandosi come elemento chiave per
l’ottenimento di produzioni agricole di qualità, la biodiversità ed altri valori ambientali,
lo sviluppo turistico e la qualità della vita nelle aree rurali.
Bisognerà fare in modo che le risorse paesaggistiche e naturali della regione vengano sempre
più considerate dei veri e propri fattori di crescita e di sviluppo.
Le Aree Natura 2000, le aree protette e le altre aree ad alto valore naturale, ad esempio,
possono giocare un ruolo essenziale per l’avvio di sistemi di gestione economica integrata, a
fini turistici, ricreativi, culturali e didattici, che possono contribuire a recuperare e rafforzare
le identità dei territori e, quindi, il senso di appartenenza,
ma che vanno opportunamente pianificati.
In tale ambito, inoltre, saranno avviate iniziative di sensibilizzazione ambientale e saranno promossi
investimenti che sappiano assicurare un giusto equilibrio tra tutela dell’ambiente e attività economiche.
In tale contesto programmatico, inoltre, si vogliono cogliere le grandi opportunità di sviluppo
derivanti dall’organizzazione di percorsi integrati che possano coniugare la fruizione delle
ricchezze naturali e paesistiche delle aree rurali (comprese quelle delle zone costiere) e
dell’agricoltura con l’artigianato locale, il turismo e l’organizzazione di itinerari culturali
legati alle produzioni agro-alimentari dei territori, quali ad esempio le “Strade
e Rotte del vino” e i percorsi enogastronomici.
Nell’ambito di questi itinerari, infatti, è dimostrato che la produzione e la commercializzazione
di prodotti tipici e di nicchia, associate ad efficaci strategie di marketing di impresa
e territoriale, possono esercitare un effetto moltiplicatore per tutta l’economia locale.
Al fine dell’attrattività delle aree rurali e del miglioramento delle prospettive economiche
delle popolazioni saranno, altresì, previsti interventi di recupero e riqualificazione
del patrimonio immobiliare e storico-culturale di borghi e di centri rurali,
spesso inseriti in contesti ambientali e culturali di pregio ma in condizioni
di degrado o abbandono.
Per arrestare i fenomeni di declino socio-economico, appare fondamentale, inoltre, potenziare e
migliorare le infrastrutture e servizi locali, compresi quelli atti a favorire l’utilizzazione
e/o l’introduzione di innovazioni nell’approccio ai mercati e nell’accesso ai canali di
informazione, l’adozione e la diffusione delle TIC e l’e-inclusione.
Le misure del PSR che contribuiranno
direttamente al miglioramento dell’attrattività delle aree rurali sono le misure 321, 322 e 323.
-- Mantenimento e/o creazione di opportunità occupazionali e di reddito nelle aree rurali
Per arrestare i fenomeni di declino socio-economico delle aree rurali siciliane appare fondamentale
intervenire a favore della creazione di posti di lavoro, senza trascurare il consolidamento e
la riqualificazione dei posti di lavoro esistenti.
Occorre ricordare che in Sicilia le aree rurali coltivate, da semplici spazi di produzione,
si sono trasformate negli anni anche in luoghi di fruizione di servizi, di risorse
e di valori immateriali, che hanno dato corpo ad un nuovo modello di agricoltura polivalente,
legato al contesto e capace di rappresentare un volano per la creazione di nuove opportunità
occupazionali anche quale input alla diversificazione reddituale in seno alla famiglia.
La Regione intende sostenere il processo di diversificazione delle attività agricole verso quelle
non agricole (artigianato, turismo, microimprese e altri servizi) intervenendo all’interno della
famiglia agricola ed in modo tale da favorire l’integrazione tra le filiere, la disponibilità
di servizi a favore della stessa agricoltura, l’imprenditorialità e la crezione di nuova
occupazione, in particolare a favore dei giovani e delle donne.
Va tenuto conto, inoltre, che la riscoperta delle attività tradizionali e la trasmissione dei
saperi dalle generazioni più anziane a quelle più giovani possono rappresentare valide
opportunità anche per la definizione di percorsi di inserimento e di integrazione delle
categorie sociali svantaggiate.
-- Promozione della formazione, acquisizione di competenze e animazione dei territori
Alla presente priorità è collegata anche l’esigenza di sviluppare il capitale umano richiesto per
la diversificazione dell’economia locale e la fornitura dei servizi alle imprese e alle popolazioni,
per la quale si intende promuovere la formazione e l’informazione.
In particolare, le iniziative formative e di acquisizione di competenze saranno rivolte alla
diffusione delle conoscenze e alla qualificazione del capitale umano ai fini dell’inserimento
professionale in campi innovativi attinenti sia alla diversificazione dell’economia locale, compresa
la fornitura di servizi alle popolazioni, alle imprese e altre categorie di fruitori esterni
al territorio (es. turisti), sia all’implementazione di strategie locali.
Secondo una strategia condivisa con l’Amministrazione responsabile del Programma
Operativo regionale FES, tali iniziative saranno attuate attraverso lo strumento del patto formativo
locale, ossia un approccio integrato per il quale è richiesta la partecipazione attiva degli
attori dello sviluppo nel territorio (ad esempio le imprese), oltre che di altri soggetti strategici
a supporto della formazione e dell’inserimento professionale, che consente di affrontare in
modo sistemico aspetti legati al rapporto formazione-lavoro, spesso differenziati per settori,
filiere e ambiti produttivi.
In questa costruzione di strumenti condivisi la Regione intende proporre un Catalogo regionale
dell’Offerta Formativa.
Con le dovute eccezioni, la Regione ha scelto di destinare le azioni dell’Asse 3 ai GAL e ai
partenariati pubblico-privati creatisi spontaneamente nelle aree prive di autonomia amministrativa
(villaggi e borghi rurali).
Occorre quindi incrementare la capacità di implementazione di strategie locali ad opera di
questi soggetti sostenendo l’acquisizione di competenze (per lo sviluppo locale) e l’animazione
dei territori finalizzata principalmente alla diffusione capillare delle opportunità di sviluppo
oltre che alla creazione di reti.
Le misure del PSR che contribuiranno
direttamente al raggiungimento della priorità rurali sono le misure 311, 312, 313, 331 e 341.
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