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Asse 1 Fabbisogni di Intervento
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“Miglioramento della competitività
dei settori agricolo e forestale” |
L’obiettivo dell’Asse 1 è quello di accrescere la competitività del settore agricolo e
forestale incentivando diversificati investimenti rivolti alla crescita del capitale umano,
alla ristrutturazione e allo sviluppo del capitale fisico, all’innovazione e al rafforzamento
della qualità.
L’analisi rivela un tessuto produttivo regionale nel quale la maggioranza delle imprese si
caratterizza per le ridotte dimensioni economiche, insufficiente capacità di gestione, elevati
costi di produzione e difficoltà nella organizzazione dei processi produttivi, scarsa implementazione di
innovazioni, tecnologie obsolete degli impianti di trasformazione e commercializzazione, difficoltà
di reperimento di manodopera qualificata e specializzata, elevati costi di commercializzazione
dovuti alla carenza ed inefficienza del sistema della logistica e dei trasporti,
difficoltà tecnico-organizzative legate anche alla carenza di servizi e di infrastrutture
energetiche, idriche e tecnologiche.
I principali fabbisogni emersi sono riportati nella seguente scheda.
Asse I Fabbisogni di intervento |
Capacità e cultura imprenditoriale, competenze tecniche e gestionali.
Qualificazione degli operatori agricoli, agroindustriali e forestali.
Offerta specializzata e qualificata di servizi alle imprese agroalimentari e forestali.
Innovazioni tecnologiche di prodotto e di processo.
Diffusione delle tecnologie e competenze ITC.
Ringiovanimento del tessuto imprenditoriale e sostegno all’imprenditorialità femminile.
Ammodernamento e aumento della dimensione economica delle imprese.
Aggregazione tra imprese e integrazione di filiera.
Maggiore orientamento delle imprese al mercato.
Facilitazione dell’accesso delle imprese al mercato dei capitali.
Diversificazione produttiva.
Ottenimento di prodotti a maggiore valore aggiunto.
Utilizzazione economica di biomasse agricole e forestali.
Potenziamento e ampliamento delle infrastrutture energetiche, idriche, logistiche e trasporti,
TIC.
Valorizzazione e qualificazione dell’offerta di prodotti agricoli di
qualità (certificati, biologici).
Diffusione dei sistemi di qualità e tracciabilità dei prodotti.
Diffusione dell’informazione e promozione dell’immagine dei prodotti regionali di qualità.
Rafforzamento dei sistemi di controllo della conformità alle norme di immissione sul mercato. |
Per rispondere all’obiettivo del miglioramento della competitività, in funzione dell’analisi
SWOT
e dei fabbisogni e in linea con le corrispondenti priorità nazionali,
sono state individuate le priorità regionali:
Obiettivi prioritari PSN |
Priorità PSR |
Miglioramento della capacità imprenditoriale e professionale degli addetti al settore agroalimentare e forestale e sostegno del ricambio generazionale |
Miglioramento della capacità imprenditoriale e tecnico professionale degli addetti e ringiovanimento del tessuto imprenditoriale |
Promozione dell’ammodernamento e dell’innovazione delle imprese e dell’integrazione delle filiere |
Ammodernamento e sviluppo di imprese competitive |
Potenziamento delle dotazioni infrastrutturali fisiche e telematiche |
Potenziamento ed ampliamento delle reti infrastrutturali |
Consolidamento e sviluppo della qualità della produzione agroalimentare e forestale |
Promozione e sviluppo delle produzioni agricole di qualità |
Di seguito sono descritte le motivazioni che giustificano la scelta delle misure messe in atto in relazione alle priorità regionali individuate per l’Asse 1.
-- Miglioramento della capacità imprenditoriale e tecnico professionale degli addetti e il ringiovanimento del tessuto imprenditoriale
Dall’analisi di contesto è emersa, tra i fabbisogni dei settori agricolo, forestale e alimentare,
la necessità di crescita del capitale umano e della classe imprenditoriale.
In Sicilia, infatti, il ridotto livello di conoscenze e competenze specialistiche e di formazione
tecnica ed economica degli addetti, l’evoluzione e la specializzazione dell’agricoltura e
della silvicoltura e uno scenario condizionato, oltre che da scelte produttive e commerciali,
anche da fattori esterni all’azienda (mercati, contesto organizzativo di filiera e territoriale,
istituzione e governance), impongono la necessità di realizzare azioni volte alla
qualificazione del capitale umano ampliando l’offerta delle attività di formazione
e informazione rivolta a coloro che esercitano attività agricole e forestali.
Per incidere sulla competitività del sistema e sostenere il riposizionamento delle imprese
sui mercati competitivi italiani ed esteri, garantendone al contempo la sostenibilità,
il PSR interverrà per lo sviluppo di
competenze manageriali, tecniche, strategiche ed organizzative, adeguate alle esigenze di
una nuova imprenditoria dinamica, curando soprattutto gli aspetti inerenti la commercializzazione
e il marketing, la diversificazione dell’attività agricola, la logistica e
l’introduzione di innovazioni, compresa l’adozione delle TIC.
Sotto il profilo della sostenibilità ambientale, inoltre, saranno consolidate e diffuse
le conoscenze relative alla “condizionalità” e all’adozione di pratiche produttive compatibili con
le esigenze di salvaguardia e valorizzazione del paesaggio e di protezione dell’ambiente.
Allo scopo di incrementare la diffusione e l’adozione di innovazioni, che nell’analisi sono state
individuate quali componenti strategiche per lo sviluppo delle imprese, è prevista anche l’attivazione
di azioni dirette al trasferimento delle conoscenze, acquisite dal mondo scientifico attraverso le
attività di ricerca, al sistema delle imprese.
Al fine di facilitare l’applicazione delle innovazione in ambito aziendale si dovrà puntare anche
alla qualificazione tecnico-professionale degli operatori, ed in particolare alla specializzazione
della manodopera e alla qualificazione dei coadiuvanti familiari che partecipano alle attività
aziendali.
Queste attività, in una logica di complementarietà con gli interventi della politica di coesione,
saranno realizzate dal FSE coerentemente ai criteri
di demarcazione contenuti nei documenti strategici nazionali e di intesa tra i diversi
rami dell’Amministrazione regionale.
L’analisi del settore evidenzia una maggioranza di conduttori anziani (da 55 a 65 anni) nella gestione
delle imprese agricole e una basso rapporto tra giovani (< 35 anni) e anziani, che comunque si
allinea al dato nazionale.
Preso atto che le nuove generazioni spostano i propri interessi lavorativi e le proprie
aspirazioni verso settori con maggiore redditività, minore complessità nella produzione e
minori rischi di impresa e che il fenomeno della senilizzazione è in buona parte fisiologico a
livello nazionale, la priorità riferita al ringiovanimento del tessuto imprenditoriale sarà
perseguita favorendo le condizioni per l’accesso nel settore di giovani imprenditori.
In continuità con la programmazione 2000/06 si proseguirà l’attività di sostegno ai nuovi insediamenti
di giovani rafforzando l’efficacia dell’azione e concentrando le risorse verso le iniziative
che danno una maggiore garanzia di permanenza e di competitività.
Nell’ambito di un piano di miglioramento aziendale, i giovani devono proporre un insieme di
interventi finanziabili dalle misure del PSR,
attraverso una nuova modalità di attuazione (pacchetto giovani) che consente loro di accedere
in una unica soluzione agli aiuti necessari per fare fronte alle difficoltà connesse all’insediamento.
Un ulteriore sostegno, destinato in via esclusiva ai giovani, sarà fornito dalla misura
che sostiene l’utilizzazione dei servizi di consulenza finalizzata all’adeguamento ai requisiti
minimi comunitari e al miglioramento del rendimento complessivo delle nuove imprese.
A tale proposito occorre precisare che la Regione considera di rilevante importanza la strutturazione
di una offerta specializzata e qualificata di servizi alle imprese agroalimentari e forestali diffusa
sul territorio. Tale strutturazione è già stata avviata tramite la misura 4.12 del
POR Sicilia 2000/2006 per rispondere
alla esigenza posta dal Reg. CE n. 1782/2003, e prevede la istituzione di un sistema di
accreditamento di servizi di consulenza e assistenza valutati con procedure di evidenza
pubblica e rispondenti ad elevati standard qualitativi.
Il sistema di servizi sarà implementato e ampliato nel corso della programmazione 2007/13
sia attraverso continue verifiche dei soggetti abilitati che con la periodica riapertura dei
termini per i nuovi accreditamenti.
Le attività formative, di assistenza e consulenza previste dal Programma, saranno accompagnate da
una maggiore diffusione delle informazioni, che nella programmazione 2000/06 si
è rivelata insufficiente. L’azione informativa, rivolta agli imprenditori e agli operatori,
sarà realizzata da un lato nell’ambito del Piano di Comunicazione del
PSR, dall’altro, in modo complementare,
attraverso specifiche azioni di informazione e di accompagnamento per il miglioramento dell’accesso
ai bandi e della qualità progettuale.
Occorre tener conto, inoltre, che l’Assessorato Agricoltura svolge già un’azione capillare
di informazione, divulgazione e assistenza tecnica alle imprese del settore presenti attraverso i
propri uffici periferici dei Servizi allo Sviluppo, la cui attività sul territorio rappresenta
un significativo supporto al tessuto produttivo.
Ai fini del raggiungimento della priorità del “Miglioramento della capacità
imprenditoriale e tecnico professionale degli addetti e il ringiovanimento del
tessuto imprenditoriale” la Regione attiverà le misure 111, 112, 114.
Non si prevede, invece, la messa in atto della misura 113 per il prepensionamento, ritenendo
di dovere sostenere il ricambio generazionale attraverso misure volte a favorire
l’ingresso e la permanenza delle nuove generazioni, al cui obiettivo concorreranno principalmente
la misura 112 e la misura 121, nonchè tutte le altre misure contenute nel “pacchetto giovani”.
Inoltre, non sarà attivata la misura 115, volta al sostegno finanziario alla creazione
di sistemi di consulenza e assistenza aziendale, poiché il sistema avviato con la
misura 4.12 del POR Sicilia 2000/06 sarà implementato con azioni volte all’accreditamento
dei soggetti per il potenziamento e l’ampliamento dei servizi offerti.
-- Ammodernamento e sviluppo di imprese competitive
La valutazione dei punti di forza e di debolezza e dei relativi fabbisogni consente di
individuare le linee di intervento per l’ammodernamento e lo sviluppo di imprese competitive e
orientate al mercato.
L’analisi evidenzia come il sistema agroalimentare siciliano si caratterizza per una spiccata
diversificazione dell’offerta, dovuta alle favorevoli condizioni pedoclimatiche che rendono
possibile la destagionalizzazione delle produzioni e l’ottenimento di prodotti di
qualità sia per le specifiche vocazionalità territoriali
(DOP,
IGP,
VQPRD,
IGT,
AS)
sia per i metodi di produzione rispettosi dell’ambiente e della salute (biologico).
Al tempo stesso, nonostante si assista ad un aumento della dimensione media aziendale in termini
di SAU, una diminuizione del numero delle
aziende agricole e un aumento del RLSA in
UDE, l’analisi conferma la debolezza
strutturale del tessuto imprenditoriale regionale, caratterizzato dalla prevalenza di
piccole e piccolissime aziende, bassa capacità imprenditoriale, scarsa propensione alle
innovazioni, elevati costi di commercializzazione connessi principalmente alla dispersione
dell’offerta e alla scarsa integrazione di filiera, difficoltà tecnico-organizzative legate
anche alla carenza di servizi e di infrastrutture energetiche, idriche, tecnologiche,
logistiche e di trasporto, difficoltà di accesso al credito.
Tali criticità condizionano pesantemente lo sviluppo della competitività del sistema agroalimentare
e forestale regionale.
In un contesto in cui l’impresa agricola è chiamata ad operare le sue scelte non più in funzione
degli strumenti di sostegno bensì delle reali dinamiche dei mercati agroalimentari liberalizzati,
il disegno strategico della Regione volto alla priorità dell’ammodernamento e dello sviluppo di
imprese competitive impone di individuare la soglia minima per l’accesso alle misure che
concorrono alla predetta priorità che, in termini di dimensione economica aziendale, è stata
quantificata in 15 UDE.
Occorre evidenziare che, se dall’analisi statistica risulta che il numero di imprese al di
sopra delle 16 UDE rappresenta soltanto
il 6,4% del totale delle imprese agricole siciliane, è pur vero che tali imprese coprono
il 42,2% della SAU regionale.
La Regione, con lo scopo di sostenere il miglioramento delle condizioni di ingresso sul mercato e
la concentrazione dell’offerta, favorisce anche l’aggregazione tra le imprese attraverso
l’adozione di modelli societari (cooperative, società di persone, società di capitali) che
offrono, nel contempo, anche alle imprese che individualmente non possiedono una dimensione
economica adeguata l’opportunità di svilupparsi e di accedere al sostegno finanziario del Programma.
La priorità dell’ammodernamento e sviluppo di imprese competitive sarà attuata in primo luogo attraverso
un processo di ristrutturazione e ammodernamento del sistema produttivo, orientato da un lato
al miglioramento del rendimento economico delle attività, dall’altro al riposizionamento delle
imprese sui mercati.
Al fine di incidere sul rendimento economico delle attività la Regione intende sostenere gli
interventi tesi al miglioramento e alla riconversione produttiva, nonché alla riduzione
dei costi di produzione nel rispetto della sostenibilità (risparmio idrico ed energetico, uso
di fonti alternative e osservanza delle norme in materia di ambiente, igiene
e benessere degli animali). Ai fini della integrazione verticale delle filiere, in tale
ambito si intendono sostenere inoltre gli investimenti aziendali attinenti i vari
segmenti della filiera fino all’ottenimento dei prodotti da destinare
al consumo (fino alla quinta gamma).
Il riposizionamento delle imprese sui mercati sarà perseguito dalla Regione attraverso il
sostegno a quegli interventi volti alla diversificazione produttiva, al miglioramento della qualità
alimentare, all’introduzione di nuove tecnologie ed innovazioni, all’aggregazione
tra le imprese e al rafforzamento e integrazione delle filiere.
Dall’analisi è emerso uno sbilanciamento nel contributo del settore agro-alimentare alla
formazione del PIL regionale che evidenzia un
ritardo della fase industriale a favore della fase della produzione primaria.
Inoltre si rileva che il 95% delle imprese industriali è rappresentato da micro-imprese; queste
manifestano una crescita significativa in termini numerici ma non nel numero degli addetti, ad
eccezione del settore lattiero-caseario per il quale si registra una tendenza alla riduzione del
numero di imprese a favore delle dimensioni.
Il sostegno agli investimenti deve essere coerente e complementare agli interventi previsti dalle
Organizzazioni Comuni di Mercato per i diversi settori.
Pertanto nelle misure sono definiti i relativi ambiti di intervento.
Inoltre, occorre migliorare gli aspetti organizzativi che incidono sul prezzo finale della vendita
e agire sulla concentrazione dell’offerta (attraverso accordi contrattuali di filiera,
“pacchetti filiera” e adesione alle OO.PP.),
sull’efficienza dei canali di commercializzazione e sulla conoscenza dei mercati.
Ciò anche per ridurre il divario esistente tra i prezzi alla produzione e i prezzi al consumo,
a favore del sistema produttivo.
La logistica è un elemento di importanza strategica per la valorizzazione commerciale dei prodotti
agroalimentari e forestali, co nfigurandosi come il nuovo fattore competitivo nella concorrenza
fra imprese e nei rapporti clienti/fornitori, grazie al suo potenziale in termini
di riduzione dei costi. Il Programma interverrà sul fronte delle imprese per
la razionalizzazione della catena del freddo con investimenti per lo stoccaggio, lavorazione e
trasporto delle merci, nonché attraverso l’incentivazione delle nuove tecnologie di informazione e
comunicazione.
Come già segnalato nella strategia generale, per far fronte alla scarsa liquidità delle imprese la
Regione attraverso il coinvolgimento degli Istituti di Credito e degli Enti
Pubblici faciliterà l’ingresso delle stesse al mercato dei capitali consentendo
l’erogazione del sostegno sotto forma di sovvenzione in conto capitale, o del
suo equivalente in abbuono di interessi su finanziamenti ad ammortamento differito, o di
concessione di garanzia, o di una combinazione di dette forme nel rispetto comunque delle
disposizioni comunitarie.
Per gli aspetti produttivi, il settore forestale regionale presenta diverse criticità legate alle
ridotte e frammentate aziende di proprietà privata, alla scarsa qualità merceologica
della produzione legnosa, alla dotazione di mezzi di produzione non adeguata, nonché alla
scarsa propensione all’innovazione tecnica e tecnologica.
Il comparto, di fatto, non è competitivo sia per gli elevati costi che in termini di qualità
e di standardizzazione delle produzioni.
In considerazione di tali elementi le prospettive del settore sono legate alla produzione e
utilizzazione di biomasse e allo sviluppo della filiera bosco-legno-energia attraverso miglioramenti
tecnologici e forme aggregative di imprese, anche per la realizzazione
di nuovi impianti bionergetici (short rotation).
Inoltre la Regione intende sostenere interventi volti alla qualità e
alla certificazione delle produzioni.
Per quanto riguarda l’innovazione, le piccole e piccolissime imprese che costituiscono il
sistema imprenditoriale agro-forestale regionale non riescono spontaneamente a raggrupparsi in forme
organizzate ed a sviluppare rapporti con l’innovazione, se non attraverso
un’attività continua di supporto.
Per far crescere le opportunità di innovazione la Regione incentiverà la realizzione di
reti di imprese al fine di rafforzare i collegamenti con il
mondo della ricerca e quello istituzionale, tramite accordi di cooperazione che
consentano di superare i limiti dimensionali e favorire il collaudo di nuovi prodotti,
processi e tecnologie ed il trasferimento di quelli già sperimentati in
altre realtà territoriali.
Le misure che concorreranno alla priorità di
“ammodernamento e sviluppo di imprese competitive” sono quelle che riguardano il miglioramento
del capitale fisico delle imprese agroalimentari e forestali (misura 121, 122 e 123)
e la cooperazione tra i diversi soggetti per favorire lo sviluppo e la diffusione
dell’innovazione (misura 124).
In ultimo, la Regione intende attivare la misura 126 che prevede il sostegno per il ripristino
del potenziale agricolo danneggiato da calamità naturali e avverse condizioni climatiche
e per l’introduzione di adeguati sistemi di prevenzione.
Particolare significato rivestono gli interventi di prevenzione ed eradicazione di malattie
vegetali e animali condotte nell’ambito dei relativi piani di azione.
-- Potenziamento ed ampliamento delle reti infrastrutturali
La competitività del settore agro-alimenentare e forestale è fortemente condizionata oltre che
dalla presenza di un sistema di servizi reali alle imprese anche da un’adeguata presenza
di dotazioni infrastrutturali fisiche e telematiche.
Il territorio regionale è caratterizzato da un livello ancora insufficiente di infrastrutture che
dovrà essere oggetto di un’attenzione particolare da parte della politica di coesione.
L’intervento regionale, nell’ambito del PSR,
dovrà concentrarsi nella prosecuzione delle azioni di ampliamento delle infrastrutture interaziendali
di piccola scala, già previste nelle precedenti programmazioniquali la viabilità interpoderale,
per favorire migliori condizioni di accesso e mobilità privilegiando gli interventi finalizzati
a creare e migliorare i collegamenti con le principali reti viarie (comunali e provinciali),
le reti idriche ad uso irriguo e le opere di elettrificazione rurale nelle aree ancora non servite.
Inoltre, in funzione della scelta di ridurre i costi energetici delle aziende e di sostenere una
generale riduzione dell’impatto d’uso delle fonti energetiche tradizionali, la Regione sosterrà
investimenti interaziendali finalizzati al risparmio energetico e volti all’uso di fonti
energetiche alternative e rinnovabili.
Gli interventi in tema di infrastrutture devono anche favorire l’accesso e la diffusione
delle TIC
(infrastrutture, attrezzature e servizi dedicati) nelle imprese; in particolare
il PSR prevede di potenziare la capacità
competitiva del sistema delle imprese consentendo alle stesse di accedere con i nuovi mezzi
della telematica ai servizi offerti dall’Amministrazione, con riferimento a quelli attivati
attraverso il Sistema Informativo Agrometereologico Siciliano
(SIAS), che a tal fine
sarà ulteriormente potenziato ed esteso a supporto dell’intero sistema infrastrutturale.
La misura scelta per contribuire alla priorità regionale avente per oggetto le reti
infrastrutturali corrisponde a quella denominata “Infrastrutture connesse allo sviluppo e
all’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura” (misura 125).
-- Promozione e sviluppo delle produzioni agricole di qualità
Tra i punti di forza della regione vi è la presenza di produzioni di alta qualità con prospettive
crescenti.
In particolare già vantano il riconoscimento comunitario 15 produzioni a denominazione
DOP e
IGP, tra cui sette sono ortofrutticole
(di cui 5 IGP e 2
DOP), sei sono oli di oliva a
DOP e due sono prodotti caseari
(DOP).
Inoltre sul fronte enologico, si riscontrano 30 vini a denominazione
(1 DOCG,
23 DOC,
6 IGT).
Altri prodotti regionali sono in fase di riconoscimento e attualmente godono della posizione
transitoria. Sono altresì in fase di avvio le procedure per il riconoscimento di sistemi
di qualità a livello regionale e nazionale.
Un ruolo importante tra i prodotti di qualità dell’agricoltura regionale è svolto dal
comparto dell’agricoltura biologica che colloca la Sicilia ai primi posti in Italia ed in Europa.
Al fine di migliorare l’immagine delle produzioni regionali, in considerazione della crescente
consapevolezza che la qualità è un elemento fondamentale dal punto di vista concorrenziale in mercati
sempre più globalizzati, si rende necessario avviare azioni volte all’adozione di sistemi di
qualità che contribuiscono al miglioramento degli standard di processo e di prodotto attraverso
l’applicazione di disciplinari di qualità.
Per la stessa finalità e nell’intento di rafforzare la fiducia dei consumatori, occorre intervenire
inoltre sulla sicurezza alimentare con azioni a sostegno dei sistemi riguardanti la tracciabilità
delle filiere agroalimentari (UNI 10939)
e con strumenti che aumentano la trasparenza quale l’etichettatura facoltativa (Reg. (CE) n. 1760/2000).
Sulla base dell’esperienza del periodo 2000-2006, che ha registrato le forti difficoltà di
avvio delle attività dei Consorzi di tutela e di valorizzazione delle produzioni di qualità,
la Regione intende intervenire per promuovere l’adesione da parte dei produttori ai Consorzi
dando la preferenza nella concessione degli aiuti ai produttori associati, anche al fine di
favorire la commercializzazione in forma collettiva.
Tenuto conto che i prodotti regionali ottenuti nell’ambito di sistemi di qualità spesso
trovano difficoltà ad affermarsi sul mercato poichè non supportati da adeguate azioni di
promozione ed informazione che permettano la loro differenziazione rispetto ad altre produzioni,
si ritiene opportuno continuare a sostenere le associazioni di produttori nella realizzazione
delle attività di informazione, promozione e marketing.
Ai fini del raggiungimento della priorità del “Promozione e sviluppo delle produzioni agricole di qualità”
la Regione attiverà le misure 132 e 133.
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