Il fiume Alcantara, nella sua incessante azione erosiva operata per millenni sulle colate laviche,
ha creato una serie di laghetti dalla forma rotondeggiante conosciute con il nome di
“Gurne” o “Vulli”.
Questa particolare tipologia di laghi di natura lavica caratterizza il corso
dell'Alcantara in un tratto limitato che si estende (escludendo i due Vulli in
prossimità di Mojo Alcantara, meno importanti rispetto agli altri) prevalentemente nel territorio
del Comune di Francavilla di Sicilia (Me), tra la contrada Santa Caterina e l’omonimo ponte,
fino all’abitato di fondaco Motta, frazione di Motta Camastra (Me).
Le Gurne dell’Alcantara sono sedici. La loro larghezza varia tra i 5 ed i 30 metri di diametro
mentre la profondità varia tra i 5 e i 10 metri massimi, che si raggiungono solo in prossimità
delle cascate.
Le dimensioni e le profondità delle “Gurne” variano al variare delle piene del fiume e sono
condizionate anche dall’accumularsi di detriti e sedimenti che trasformano la morfologia del corso.
Le Gurne più importanti
· Del mulino – Si trova nella parte terminale delle Gole di Mojo proprio in prossimità del Comune di Mojo Alcantara (Me).
· Imperatore – Si trova all’inizio del territorio che porta il nome di Santa Maria la Scala vicino al Casello del passo Mala Mugghieri nella parte perimetrale del territorio del Comune di Francavilla di Sicilia (Me). Un avvenimento importante è legato a questa Gurna, dal quale poi ha preso il nome. Si dice che Re Carlo V, tornando da un viaggio in Africa e più precisamente da Tunisi, si sia fermato per un bagno nelle acque di questa vasca naturale.
· Schiccio Cataratto – Si trova in zona Santa Caterina nei pressi del Comune di Francavilla di Sicilia (Me), subito dopo il ponte della ferrovia della linea Alcantara-Randazzo. E’ la prima della serie di Gurne che caratterizzeranno il corso del fiume fino a Fondaco Motta.
· Schifazzi – Subito a valle del ponte di Santa Caterina si trova questo “Vullo” che vanta una particolarità eccezionale. Si tratta in realtà di una enorme sorgente sotterranea che alimenta il fiume Alcantara continuamente, anche nei periodi di secca estiva.
· Laghetti Passerella – I laghetti sono tre: il primo, si trova subito a monte delle cascate. Il secondo è subito sotto la cascata e risulta essere il bacino di raccolta dell’acqua della centrale Enel che qui ha costruito, oltre ad una passatoia artificiale in metallo, uno sbarramento artificiale per l’opera di presa dell’acqua. Il terzo si trova subito dopo questa barriera artificiale.
· A Ciappa – Situato nei pressi del Mulino Ciappa, è famoso perché è stato oggetto delle sperimentazioni per la produzione di energia idroelettrica. Infatti nel 1896 questo mulino fu convertito in centrale idroelettrica permettendo ai comuni di Castiglione di Sicilia (Ct) e Francavilla di Sicilia (Me) di diventare, insieme ad Acireale e Milano, tra i primi comuni in Italia a possedere l’energia elettrica.
· Di Muna – Nel secondo dopoguerra questo vullo venne utilizzato dai ragazzi dei paesi vicini come una sorta di piscina pubblica. Si dice infatti che a quei tempi tanti ragazzi impararono a nuotare proprio in questo laghetto non potendo permettersi di raggiungere il mare di Giardini Naxos (Me).
· Arancia – Si trova in contrada Arancia, tra Francavilla di Sicilia (Me) e Gravà, frazione di Castiglione di Sicilia (Ct).
· Quattareddu – Detto anche “piccolo quartiere”, prende il nome da un piccolo agglomerato di case rurali costruite interamente con blocchi di pietra lavica che si trovano proprio a ridosso del fiume e di questo vullo.
· A Medda – Vicino l’abitato di Fondaco Motta, frazione di Motta Camastra (Me), si trova l’ultima importante Gurna di formazione lavica prima di arrivare alle famose Gole di Larderia o Gole dell’Alcantara.
· Laghetto I° salto Enel – Si tratta dell’ultimo laghetto fra quelli che caratterizzano questo tratto del fiume Alcantara. Si tratta di un laghetto artificiale costruito in prossimità della centrale idroelettrica dell’Enel che lo sfrutta per la produzione di energia elettrica.
La Flora
Dalla sorgente alla foce, le acque del fiume delineano nuovi scenari creando condizioni
biologiche particolari creando ambienti molto diversi tra loro.
Nella parte montana il fiume incontra la faggeta dei Peloritani, in questo tratto la temperatura
delle acque è piuttosto fredda anche d’estate.
A valle la vegetazione assume forme e colori particolari, così nella zona compresa
tra Randazzo e Castiglione di Sicilia è presente una vegetazione glareicola
(elicriseti dell’Euphorbion rigidae).
Scendendo d’altitudine la macchia mediterranea è più consistente
lungo il letto del fiume. Nella parte terminale, il fiume è costeggiato da Oleandri
(Spartio-Nerium oleander), Querceti e Platani.
La Fauna
Nell’oscurità della notte entrano in azione Topi (apodemus sylvaticus),
Ghiri (myoxus glis), Martore (martes martes),
Donnole (mustela nivalis), Volpi (vulpes vulpes) e Gatti selvatici (felis silvestris)
che costituiscono i principali predatori di Ricci (Erinaceus europaeus),
Mustioli (Suncus etruscus) e Istrici (Hystrix cristata) che percorrono il sottobosco vicino al fiume.
In acqua la presenza di
Carpe (Cyprinus carpio),
Tinche (Tinca tinca),
Trote (Salmo trutta gairdnerii, Salmo trutta fario) e
Rovelle (Rutilus rubilio)
costituiscono una forte attrattiva per l’avifauna.
Occhione (Burhinus oedicnemus), Alectoris greca (Coturnice) e Moretta tabaccata (Aynthya nyroca),
sono solo alcune delle specie di uccelli presenti in questa zona.
Un recente studio ha censito più di un centinaio di specie nidificanti.
Tra i sassi in prossimità del corso, è possibile avvistare il Granchio d’acqua dolce e
la Testuggine d’acqua siciliana (Emy trinacris), come anche le numerose specie di lucertole:
Podarcis wageriana, Podarcis scula (a destra nella foto).
Nascosti tra i cespugli, infine, si possono scorgere i serpenti colubri
(Biacco, Colubro leopardino e Colubro liscio) che si preparano ad aggredire le loro prede.
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