Diciotto gioielli brillano nel territorio della provincia di Palermo, diciotto scrigni di biodiversità, riserve di mare e di terra, gelosi custodi dei più antichi segreti della terra, della sua evoluzione geologica, dei suoi abitanti più lontani, uomini e animali.
Eccoci nel territorio della provincia di Palermo, lungo l'asse tirrenico solcato da ampi rilievi e delimitato da dolci spiagge o scoscese falesie, in questa sesta puntata del viaggio alla scoperta delle riserve naturali con l'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente.
Delle 18 riserve, ben dieci sono gestite dall'Azienda regionale delle Foreste Demaniali.
Ed è da qui che inizia il nostro viaggio.
Riserva Naturale Orientata Bosco della Favara e Bosco Granza
Tra i Comuni di Aliminusa, Cerda, Sclafani Bagni, Montemaggiore Belsito innanzitutto la riserva naturale orientata
Bosco della Favara e Bosco Granza costituisce un bosco di sugherete segnato, nelle aree più marginali, da ampelodesma,
ferula mediterranea e asfodelo mediterraneo, oltre che ginestre, cisto, prugnoli e biancospini.
Nel bosco della Favara troviamo il codibugnolo di Sicilia, un passero scoperto a Ficuzza nel 1900 da J. Whitaker,
le cince, merli e usignoli upupe, ghiandaie e picchi rossi, colombacci, parvieri.
Ente gestore è l'Azienda Foreste (Via Libertà, 97 90143 - Palermo - Italia tel: +39 091 7906811 fax: +39 091 7906801).
Riserva Naturale Orientata Bosco di Ficuzza
Uno dei gioielli palermitani dell'Azienda Foreste è sicuramente la Riserva naturale orientata Bosco di Ficuzza,
Rocca Busambra, Bosco del cappelliere e Gorgo del Drago. Tra i Comuni di Marineo, Monreale, Corleone, Godrano, Mezzojuso.
Antico polmone verde della Sicilia occidentale, Ficuzza era area di caccia di Ferdinando III di Borbone nel XIX secolo che
qui fece erigere la Casina reale.
L'Azienda Foreste da tempo è impegnata nella tutela della più rappresentativa area siciliana di biodiversità e nel
recupero di questo immenso patrimonio.
Sentieri natura attrezzati conducono a boschi di lecci, querce, roverelle e sugherete, cerri, dove trovano ideale riparo
gli ultimi gatti selvatici, donnole, ricci, volpi.
Fra i luoghi di maggiore interesse Gorgo Lungo, gorgo tondo e la Peschiera del re, la Gola del drago, la grotta del Romito,
l'Acqua ammucciata (nascosta), il Fanuso e la Capreria.
All'interno della Riserva opera, in sinergia con la Lipu, un centro recupero fauna selvatica con sala didattica.
La Real Casina di Caccia è un buon punto di partenza.
Capogallo
Capogallo, agevolmente accessibile da Mondello come da Sferracavallo, deve il nome al rilievo carbonatico,
antico di 250 milioni di anni, la cui scoperta ci riserva la visita a numerose grotte dove troveremo le tracce
della presenza di gradi animali del Quaternario, e dell'uomo.
Per gli aspetti naturalistici, ammantano la riserva il lentisco, il finocchio di mare e le diverse specie di Limonium,
e il leccio, che si unisce al sommacco siciliano, all’asparago spinoso, all’alaterno, all’olivastro e alla ruta d’Aleppo.
Per la fauna, occorre citare la presenza sulle impervie rocche del Monte Gallo della cicogna bianca, del falco pecchiaiolo,
del gruccione e del cuculo.
Per i rapaci notturni, il barbagianni, e l’allocco, che si nutrono di lucertole, topi e conigli selvatici di taglia più minuta.
L'unico grande mammifero presente è la volpe. Significativa la presenza del rospo smeraldino.
La costa rocciosa è caratterizzata dal trottoir a vermeti, stratificarsi di un mollusco gasteropode che vive
all’interno di tubi calcarei che salda a quelli degli organismi vicini e che, mantenendosi a pelo d’acqua,
formando appunto una sorta di marciapiede (trottoir) vivente.
Visite:
• Ufficio provinciale Azienda
Via del Duca, 23
tel 091.7078829
• Dipartimento Azienda Regionale Foreste Demaniali
Via Libertà, 97
90143 - Palermo - Italia
tel: +39 091 7906811
fax: +39 091 7906801
Monte Carcaci
Monte Carcaci, 1200 metri, riserva dal 1997, si trova tra Prizzi, Castronovo di Sicilia.
Caratterizzato da tipica macchia mediterranea, ospita oggi il picchio rosso maggiore, lo sparviero, i merli,
i nibbi, le poiane, i falchi pellegrini.
Abita la riserva un piccolo mammifero, l'arvicola di Savi, un po' talpa, un po' criceto.
Il versante nord occidentale offre al visitatore ampi boschi di leccio e roverella .
L'altra cima della riserva è Pizzo Colobria.
Nella riserva è presente anche un'area umida, il laghetto stagionale di Marcato delle Lavanche.
Visite:
• Ufficio provinciale Azienda
Via del Duca, 23
tel 091.7078829
• Dipartimento Azienda Regionale Foreste Demaniali
Via Libertà, 97
90143 - Palermo - Italia
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fax: +39 091 7906801
Monte Genuardo
Monte Genuardo, lungo le dolci pendici dei Sicani, tra Giuliana, Sambuca e Contessa Entellina,
è caratterizzato da una storia geologica che ha dato origine a delle rocce impervie, persino con componenti laviche,
su cui si è impiantata autonomamente una foresta mediterranea composta da lecci, roverelle, aceri.
Tra rose selvatiche e arbusti mediterranei, troviamo anche alcune aree umide sono originate da due freddi torrentelli lungo
i quali nasce una pianta tipicamente nordina, il ranunculo.
Ricca presenza dell'avifauna: per i rapaci segnaliamo il capovaccaio e gli avvoltoi.
La visita è agevolata da un centro visite attrezzato con sentieri dedicati all’educazione ambientale.
Ufficio provinciale Azienda
Via del Duca, 23
tel 091.7078829
Dipartimento Azienda Regionale Foreste Demaniali
Via Libertà, 97
90143 - Palermo - Italia
tel: +39 091 7906811
fax: +39 091 7906801
Monte San Calogero
Monte San Calogero rappresenta una sorta di anello fra la Conca d'oro e le Madonie,
dal profilo deciso e dai fianchi ammantati di lecci e macchia mediterranea.
Nato dalle forze tettoniche subterrestri, segnato da ampi valloni che ne solcano le pendici, rappresenta un privilegiato
luogo di studio da parte di molti geologi.
Accanto a questi aspetti, quelli legati alla flora ed alla fauna non sono meno interessanti: fra le fessure di
queste rocce di era mesozoica troviamo il falco pellegrino e la poiana, che cacciano indisturbati piccoli roditori
tra i boschi di sugherete, lecci.
L’ente gestore, l’Azienda Foreste demaniali, ha da tempo avviato un percorso di educazione ambientale dedicato alle scuole.
Visite:
Azienda Regionale Foreste Demaniali
Via Libertà, 97
90143 - Palermo - Italia
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fax: +39 091 7906801
Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto
Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto è una riserva di recente istituzione fra i Comuni di Altavilla, Baucina,
Caccamo, Casteldaccia, Trabia, e Ventimiglia, e rappresenta quanto rimane oggi dell’antico bosco di Termini.
Ben ambientati rapaci e mammiferi.
Istituita nel 2000, è gestita dall’Azienda Foreste demaniali.
Le emergenze speleologiche riguardano alcune grotte molto particolari, come grotta Brigli e grotta del Leone,
e soprattutto la Grotta Mazzamuto che ospitano specie vegetali rare.
I boschi naturali di leccio, quercia e sughere lasciano spazio, ai loro piedi, ad un fitto sottobosco di erica,
ginestra e citiso in cui si annidano una moltitudine di piccoli mammiferi.
E' qui la più numerosa popolazione siciliana di coniglio appenninico.
Visite:
Azienda Regionale Foreste Demaniali
Via Libertà, 97
90143 - Palermo - Italia
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fax: +39 091 7906801
Serre della Pizzuta
Le serre della Pizzuta si ergono maestose da Piana degli Albanesi.
Sono alcune rocce carbonatiche di epoca antichissima, oggi rivestite di ampie foreste: meritano una visita la
grotta dello Zubbione, e del Garrone (o dei Ladroni), ampi antri in cui tutt'oggi, grazie alle particolari condizioni climatiche,
vivono alcune rarissime felci, la lingua cervina e la scolopendria.
Le grotte offrono rifugio ad un pipistrello raro, il ferro di cavallo maggiore.
La riserva ospita il frassino, da cui si ottiene la manna, comune alle Madonie.
Durante le nostre escursioni lungo le pendici delle Serre non sarà raro avvistare l'aquila del Bonelli,
il falco pellegrino, e l'aquila reale.
E’ stata in passato, insieme ad Alcara Li Fusi, uno dei luoghi privilegiati del grifone.
Visite:
Azienda Regionale Foreste Demaniali
Via Libertà, 97
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Tre riserve sono affidate alla Provincia di Palermo: Ustica, Serre Ciminna e i Bagni di Cefalà Diana Chiarastella
Ustica
Ustica, in gestione alla Provincia regionale di Palermo, ricca di biodiversità vegetale,
la, flora annovera oltre 500 specie tipiche, è luogo di sosta di almeno un paio di centinaia di specie di migratori.
L’isola, di natura vulcanica, nata oltre mezzo milione di anni or sono, costituisce uno scrigno di endemismi,
isolati dalla lontananza dalla costa.
Visite:
• Provincia Regionale di Palermo
Direzione Tutela Ambientale, Riserve Naturali ed Aree Protette
Via San Lorenzo 312/g
Palermo
Tel: 091-6628274/6628303
Fax 091-6628498
Riserva Naturale Orientata Bagni di Cefalà Diana e Chiarastella
La Riserva naturale orientata Bagni di Cefalà Diana e Chiarastella, nasce per salvaguardare il
sistema geologico abbastanza raro di origine carbonatica e calcarea dolomitica.
Dominato dalla macchia mediterranea, custodisce tracce che testimoniano la presenza dell'uomo sin dalla preistoria.
Una delle emergenze più rilevanti è l'edificio dei bagni di Cefalà, la cui origine è da mettere in collegamento con
l'esistenza di una serie di condotti di acque termali ad alta temperatura.
Serre di Ciminna
Le Serre di Ciminna, con i loro 800 metri di altezza si trovano nell’omonimo comune, sono stati tutelati per il loro
notevole valore geo-morfolofico, e per i fenomeni carsici che presentano.
Si tratta infatti di una formazione roccioso-evaporitica di 6 milioni di anni, susseguirsi di doline ed inghiottitoi,
su cui una flora spontanea si è man mano adattata, come la Scilla marina, il trifoglio, l'asfodelo, la ferula, l'olivastro,
il sommacco, la ginestra, miste a euforbia e violaciocca.
Per i grandi rapaci, citiamo la poiana, in gheppio, il falco lanario, il passero solitario, oltre che il capovaccaio,
che qui nidifica.
Isola delle Femmine
Isola delle Femmine, in gestione alla Lipu, nasce per tutelare alcune emergenze naturalistiche
che hanno portato alla determinazione del vincolo.
Si tratta del tratto di costa segnato da un interessante trottoir a vermeti, una serie di formazioni rocciose caratteristiche,
lcaratterizzate dalla presenza di piante di lentisco.
Vi sverna un buon numero di migratori, e sono presenti alcuni rapaci. Gestione della Lipu.
Sede Riserva
V.le A. Vespucci 72
90010 - Isola delle Femmine (PA)
Tel. 091/8616167
Grotta Conza
Al CAI Club Alpino Italiano è stata assegnata la gestione di due riserve, Grotta Conza e Grotta di Entella.
La prima, istituita nel '95 offre suggestive escursioni speleologiche in grotte carbonatiche estese per 4 ettari su
Pizzo Manolfo, dove si è impiantato un habitat fatto di rapaci ed invertebrati che vivono nelle parecchie sorgenti nascoste,
la cui azione di erosione ha dato vita ad una serie di forme anche curiose.
Rilevanti anche alcuni aspetti vegetazionali legati alla presenza di olivastro, carrubbo, palma nana.
Per le visite è consigliato vivamente di prendere contatti con l’ente gestore per non addentrarsi da soli in cunicoli
abbastanza impervi.
Per le visite contattare il CAI
Delegazione Sicilia Riserve Naturali Sede Regionale
Via Roma, 443
90139 - Palermo
Tel. 091.322689
Fax 091.6092589
Grotta di Entella
Particolarmente suggestiva, alla Grotta di Entella, del CAI, si accede con un minimo di dotazione speleologica,
alla scoperta di stalagmiti e gessi lavorati.
Accanto ad un rilevante patrimonio faunistico e vegetazionale, caratterizzato dallo spettro della macchia mediterranea e dai
più comuni esemplari di piccoli mammiferi reperibili in Sicilia, la Riserva offre e ad un visitatore in cerca di aspetti
culturali di rilievo anche la possibilità di visitare il sito archeologico di Entella.
Caporama
Caporama, il cui simbolo è la torre quattrocentesca che si erge a breve distanza da Terrasini, è stata istituita nel 2000
per tutelare questa area di notevole interesse geologico, floristico e faunistico, ed affidata al Wwf.
Su un geomorfismo carsico e rocce calcaree di età mesozoica e carbonatiche, crescono piante come l’euforbia, i rovi,
l’efedra, ma soprattutto la palma nana, vera caratteristica della Riserva.
La costa è a falesia, ricca di fossili e grotte naturali nate per erosione marina.
I visitatori potranno prima recarsi al Museo di Scienze Naturali di Terrasini, che ospita numerose e importanti collezioni
botaniche, zoologiche, geologiche e paleontologiche.
Indirizzo:
Via delle Rimembranze, 18
90049 - Terrasini (PA)
Tel e Fax: 091-8685187
Grotta Carburangeli
A Legambiente, che gestisce la riserva di Grotta Carburangeli dal 1996, va dato atto di aver saputo svolgere un ruolo
fondamentale nella tutela di quest’area dalle molteplici valenze, in territorio di Carini.
L'area è tutelata per il suo valore speleologico e naturalistico.
Alle formazioni carbonatiche del Quaternario, scavate dall'erosione marina si accede da tre diverse aperture.
Carburangeli è una grotta che si sviluppa nel sottosuolo in orizzontale per circa 400 m, segnata da stalattiti e stalagmiti,
abitata da pipistrelli, insetti, crostacei, ragni, millepiedi e molluschi.
Per motivi legati alla protezione delle emergenze che caratterizzano il delicato ambiente ipogeo, la fruizione da parte
del pubblico è consentita se accompagnati dalle guide messe a disposizione dall’ente gestore e solo all’interno dei
primi vani della cavità.
Per le visite:
Legambiente
Via Umberto I°, 64
90044 - Carini (PA)
tel. 091 8669797
fax 091 8662063
carburangeli@neomedia.it
Monte Pellegrino
Monte Pellegrino, affidata alla gestione dei Rangers d'Italia si estende per 1000 ettari,
tra Monte Pellegrino, il Bosco Niscemi e il Giardino Storico della Real Tenuta della Favorita.
Della elevatissima biodiversità vegetazionale, tipicamente mediterranea, va menzionata la comunità micologica, una delle più
ricche d’Italia, con diverse migliaia di specie.
La riserva ospita rapaci diurni di particolare interesse, come la poiana, il gheppio, e il falco pellegrino e rapaci notturni
come il barbagianni e l’allocco. Tra i mammiferi selvatici ritroviamo la volpe, il riccio, la donnola e il coniglio.
Ente gestore, rangers d'Italia
Viale Diana - Cancello Giusino
90146 - Palermo (PA)
Tel: 091/6716066
Fax: 091/6716066
Email ris.montepellegrino@tiscali.it
Web: www.riservamontepellegrino.palermo.it
Riserva naturale orientata di Grotta Molara
La nascita della Riserva naturale orientata di Grotta Molara istituita dall'Assessorato regionale al Territorio
nell'aprile 2008, ed è stata affidata ai GRE e riveste notevole importanza sotto il profilo paleontologico e paletnologico,
come confermano i recenti rinvenimenti di due sepolture di era mesolitica.
Anche Molara, come Grotta dei Puntali, ha svelato testimonianze importanti di un profondo passato, con alcuni reperti oggi
esposti al Museo Gemellaro.
E' tutt'ora oggetto di una interessante serie di studi scientifici, anche a carattere ornitologico e faunistico.
Gestione Gruppi Ricerca Ecologica
Informazioni:
Via Mariano Stabile, 250
90141 - Palermo
Tel 091.6090663
Fax 091.6120984
http://www.gruppiricercaecologica.it
Grotta dei Puntali
Grotta dei Puntali è un vero e proprio scrigno contenente testimonianze paleontologiche ed archeologiche oltre a
numerose peculiarità faunistiche (invertebrati cavernicoli e chirotteri) altrove raramente riscontrabili.
Il sito rappresenta un importante stazione per la sopravvivenza di una colonia polispecifica di chirotteri, annoverata
nella direttiva 92/43 della CEE delle specie di interesse comunitario (in pericolo di estinzione), oggi minacciata dalla
mancanza di un'adeguata salvaguardia dell'ambiente.
In più, la cavità ipogea ospita una fauna cavernicola costituita da specie troglofile e troglossone e può rappresentare
rifugio per diverse specie di micro e macro mammiferi e di uccelli.
La Grotta dei Puntali si apre nella roccia calcarea mesozoica delle falde di Monte Pecoraio, in territorio di Carini
a circa 90 metri s.l.m, circa 110 metri di lunghezza e 15 metri di larghezza, impostata su due livelli differenti collegati
da pozzi non molto profondi.
All'esterno della cavità sono ben visibili due solchi di battente, che testimoniano un'antica presenza del mare, mentre
all'interno i segni delle ingressioni marine sono meno evidenti e prendono, invece, campo quelli dovuti ad
un'intensa attività carsica.
La grotta nota come si è detto per aver restituito numerosi resti fossili appartenenti ad una fauna continentale pleistocenica
è ancora oggi di grande interesse per la ricerca scientifica.
La cavità è stata oggetto di studio per il contenuto paleontologico, documentato da rinvenimenti che vanno dal paleolitico
superiore all'età del bronzo.
Gestione Gruppi Ricerca Ecologica
Informazioni
Via Mariano Stabile, 250
90141 - Palermo
Tel 091.6090663
Fax 091.6120984
http://www.grottadeipuntali.it
http://www.gruppiricercaecologica.it/
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