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La provincia di Catania va considerata, nella rete di riserve che ci offre,
come un unicum dominato dal valore dell'Etna, "a muntagna", la cui storia, nelle viscere della terra
e nel tempo, segna anche le altre aree protette al di là del parco.
Ecco perchè, sia che ci si muova lungo la Timpa di Acireale o si vada alla scoperta
di Micio Conti, sia che si visiti l'Isola Lachea o ci si meravigli per l'eccezionale
freddezza del Fiumefreddo, sarà la storia geologica e vulcanica del sottosuolo a fare
da trait d'union di questo territorio.
Timpa di Acireale
Come nella Timpa di Acireale, costone lavico di 7 km a strapiombo sul mare, riserva naturale
affidata dal 1999 all'Azienda regionale Foreste demaniali (Ufficio provinciale di Catania 095 447084).
Di particolare rilevanza alcuni tratti a ridosso della fascia costiera, dove alti colonnati basaltici,
simili a quelli presenti nelle Gole dell'Alcantara, rappresentano il percorso di cristallizzazione
delle lave a contatto con l'acqua.
E' il caso della grotta delle Colonne, raggiungibile solo via mare.
Nell'area della riserva nidificano diversi rapaci, ed indisturbata una fitta vegetazione si sviluppa
rigogliosa grazie alle sorgenti che si riversano nello Jonio.
Come a Santa Caterina, caratterizzata da un belvedere dalla splendida veduta.
Il sentiero delle Chiazzette, camminamento in pietra raggiungibile (facendo massima attenzione)
dalla statale 114 ad Acireale, è un percorso secentesco che si snoda giù fino a Santa Maria La Scala,
borgo marinaro pittoresco e tranquillo.
Lungo il sentiero a zig zag, incontreremo la fortezza del Tocco, fortilizio a difesa di Acireale
nel XVII secolo, durante la dominazione spagnola, da cui si sparava un colpo di cannone per avvertire
del pericolo.
Carrubbi, ginestri, olivastro, lentisco e limonio saranno una nota caratterizzante di questa passeggiata.
Isola Lachea
Insieme alla Timpa, e poco distante, l'Isola Lachea, costituisce un laboratorio naturale a cielo aperto
in cui è scritta la storia geovulcanica della Sicilia.
Costituito prevalentemente da rocce basaltiche in più punti sormontate da argille pleistoceniche
metamorfosate, l’arcipelago dei Ciclopi rappresenta un sito di grande interesse sia naturalistico
che archeologico.
Riserva Naturale Integrale gestita dal Cutgana
Centro Universitario per la Tutela e la Gestione degli Ambienti Naturali ed Agroecosistemi
Via Androne 81
95124 - Catania
Tel: 095.312104
Fax: 095.7306052
e-mail: cutgana@unict.it
http://www.cutganambiente.it
Presenta una fauna abbastanza varia che comprende gruppi animali che ben sopportano le
avverse condizioni ambientali.
Tra i numerosi invertebrati troviamo lo Zelotes messinai, un ragno endemico di Sicilia,
e l'Urozelotes mysticus noto unicamente per l'Isola Lachea.
I Vertebrati sono rappresentati da qualche mammifero roditore e da pochi rettili sauri.
Questi ultimi annoverano la presenza esclusiva della Lucertola endemica Podarcis sicula ciclopica.
Più elevato è il numero di specie di uccelli che si possono occasionalmente incontrare sull'isola
Lachea come il falco di palude, il falco pellegrino e persino trampolieri e limicoli.
Poche specie utilizzano questi luoghi come sito di nidificazione, tra queste vi è la passera sarda
e la ballerina gialla.
L’isola Lachea offre inoltre rifugio al gabbiano reale mediterraneo, al gabbiano comune e al cormorano.
La flora dell'isola Lachea è essenzialmente costituita da piante selezionate dalla trascorsa
presenza dell’uomo oppure legate ad un substrato ricco in sali per la vicinanza del mare.
Significativa è la presenza di alcune specie endemiche distribuite in Sicilia e Italia meridionale,
quali senecio squalidus, heliotropium bocconei, carlina hispanica ssp. globosa.
Complesso Immacolatelle e Micio Conti
Altra riserva gestita sempre dal Cutgana è, alle prime pendici dell'Etna verso San Gregorio,
quella del Complesso Immacolatelle e Micio Conti, estesa per circa settanta ettari,
complesso di grotte di grande importanza naturalistica, archeologica e storica, caratterizzate
da due notevoli salti orografici intervallati da un vasto pianoro sul quale si aprono gli
ingressi delle grotte vulcaniche costituite da un tunnel lavico a conduttura isolante che
permette alla lava di raggiungere anche notevoli distanze dal punto di emissione.
Il complesso Immacolatelle e Micio Conti è costituito da un sistema di otto cavità vulcaniche
avente una lunghezza complessiva di circa 1,5 km, situato all'interno di un campo lavico a
morfologia hawaiana.
Alle grotte si accede attraverso ingressi creatisi per il crollo delle volte.
Nelle Immacolatelle, questi crolli hanno diviso un unico tunnel lavico in più parti dando
origine ad un complesso di quattro grotte con la lava a corde che ne orna la pavimentazione.
Nella Grotta dei Tedeschi, una "cascata" di apparati radicali della sovrastante
vegetazione pende dalla volta.
Invece, all'interno della Micio Conti sono presenti particolari striature sulle pareti lasciate
dal passaggio della lava e piccole stalattiti di rifusione sulla volta.
L'ampia diversificazione degli habitat presenti nell'ambito della riserva, consente lo sviluppo di
numerose specie animali come il quercino, il toporagno, la donnola, la volpe, il colubro
leopardino e discoglosso dipinto, endemico di Sicilia.
Anche l'avifauna è rappresentata da specie importanti quali la poiana, la civetta,
la coturnice siciliana e l'averla capirossa.
Le numerose grotte di scorrimento lavico sono, infine, abitate da specie estremamente adattate
alle particolari condizioni ambientali quali il ferro di cavallo maggiore e il miniottero.
Oasi del Simeto
Sono invece affidate alla Provincia Regionale di Catania
l'Oasi del Simeto ed il Fiumefreddo.
L'Oasi del Simeto è stata istituita nel 1984 - in concomitanza con la riserva del
Fiumefreddo - per arginare l'opera cementificatrice dell'uomo, per permetterne lo svernamento
agli uccelli migratori, oltre che per recuperare l'originaria popolazione vegetale
alofila e mediterranea.
Quest'area umida è ideale per gli uccelli stanziali, ma anche per quelle specie migratorie che si
muovono lungo l'asse nord sud d'Europa che hanno trovato nei pantani retrodunali habitat naturale.
Sono presenti il palco di palude, i germani reali, le beccacce, i mignattini, qualche airone,
i cavalieri d’Italia ed il martin pescatore. Lungo le rive, fioriscono il lentisco, il giglio
delle spiagge, i fiordalisi, oltre che tamerici, giunchi, salici, ma anche il limonio e la salicornia.
La gestione è della Provincia Regionale di Catania
Centro Direzionale Nuovaluce
Palazzina C 2° piano
Via Nuovaluce n° 67/A
95030 - Tremestieri Etneo (CT)
Tel: 095-4012485
Fax: 095-4012816
Oasi Fiumefreddo
Un tempo dall’alveo ben più ampio, il Fiumefreddo rischiava di scomparire per gli eccessivi
prelievi idrici, se nel 1984, grazie ad una iniziativa di privati ed ad una incessante campagna
stampa, la Regione non ne avesse proclamato la protezione ambientale.
Il corso d'acqua è lungo appena un paio di km.
Nasce dalle sorgenti dette delle Quadare, cioè le caldare, che sgorgano ribollendo dal sottosuolo.
L’eccezionale freddezza delle acque è dovuta allo scioglimento delle nevi dell'Etna.
Questa particolarità permette la vita ad una pianta tipicamente nordica, il ranunculetus, o
ranunculo a pennello, presente anche sul vicino fiume Alcantara e vi si trova anche il papiro,
caso unico in Sicilia insieme al Ciane di Siracusa.
Fra le specie di uccelli presenti vanno citati l'airone cenerino, l'airone rosso, l'alzavola,
la beccaccia, il beccaccino, il cardellino, la cicogna, la cincia , il cuculo, il fanello,
il fischione, il fringuello, la gallinella, il germano reale, il nibbio, il piviere dorato,
il porciglione, la quaglia, lo svasso minore, il tarabusino, la tortora, l'usignolo di fiume
ed il verzellino.
La gestione è della Provincia regionale di Catania
Centro Direzionale Nuovaluce
Palazzina C 2° piano
Via Nuovaluce n° 67/A
95030 - Tremestieri Etneo (CT)
Tel: 095-4012485
Fax: 095-4012816
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