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L'Ente rilancia la conoscenza scientifica dell'area protetta con
iniziative rivolte a grandi e piccini.
Poco meno di un decennio addietro la geologia nel Parco delle Madonie,
evocava fenomeniche di esclusivo interesse scientifico, relegate alla
pertinenza di studiosi e scienziati. Si deve alla ferma volontà dell'Ente
Parco di investire nella riscoperta di questo "mondo", tanto avvincente
quanto sconosciuto, la possibilità di far entrare la storia geologica delle
Madonie nel sistema di fruizione e di conoscenza, diretta anche al più
inesperto visitatore del Parco. Per riuscirci l'Ente è entrato a far parte
dell'European Geopak network, una rete internazionale di aree protette,
riconosciuta dall'Unesco, che avvicina 25 parchi del mondo, che insieme
concertano politiche comuni mirate alla promozione del patrimonio geologico.
Sotto questa "buona stella" l'area protetta delle Madonie ha messo avanti
tutta una serie di misure specifiche che in poco meno di cinque anni sono
riuscite a rivalutare un aspetto ancora quasi del tutto inesplorato.
Si è così dato vita al primo itinerario geologico del parco, comprendente
tre sentieri tematici che toccano aree di maggiore interesse scientifico ed
è nato il museo Geopark di Petralia Sottana, che offre un sistema
interattivo di presentazione della geologia diretto ai più piccoli ed una
"roccioteca" contenente i reperti rinvenuti dello studioso petraliese
Giuseppe Torre.
Credere in questo processo di rilancio per il Parco ha anche
significato, condividere le linee guida della rete e cantierare una serie di
iniziative specifiche di formazione ed educazione ambientale dirette alle
scuole con il coinvolgimento di partner qualificati, tra cui l'università di
Palermo, che ha curato la realizzazione della prima guida geologica delle
Madonie.
Dal geoturismo alla formazione il Parco non è mancato alle
principali sfide culturali del territorio. Protagonista della nascita del
consorzio universitario del quale è partner l'Ente è oggi il motore
propulsore di importanti progetti avviati per e con il territorio.
"Saperi", ma anche "sapori", prendendo a prestito il tema del progetto che
in campo di enogastronomia e produzioni di qualità il Parco sta conducendo
al fianco della Provincia regionale, slow food e di numerosi imprenditori
locali.
La sigla di un protocollo d'intesa tra i soggetti coinvolti ha già
consentito di fare da cabina di regia ad importanti iniziative di
affermazione delle produzioni locali e di dare ai prodotti di qualità del
Parco una marcia in più per accedere ai mercati nazionali ed internazionali.
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