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Flora e Fauna
Distinguiamo tre fasce vegetazionali:
il piano mediterraneo, sino agli 800 m sul livello del mare, caratterizzato
dalla macchia mediterranea (euforbia, lentisco, mirto, ginestra,
corbezzolo, sugherete, lecci, roverella).
Fra gli 800 ed i 1400 metri abbiamo querce, cerri, rovere.
Oltre i 1400, a quote più montane, ecco infine le faggete,
le più estese: non a caso il faggio è il simbolo del Parco dei Nebrodi.
Rileviamo anche qualche acero montano, ed il frassino, da cui si traeva un tempo la manna.
Ancora, nel sottobosco, ginestre, graminacee, leguminose, rose canine, viole,
felci aquiline, agrifoglio, biancospino.
Un tempo i Nebrodi erano il regno di orsi, daini, caprioli, lupi e cerbiatti (nebros,
in greco significa appunto cerbiatto): oggi abitano questi boschi il gatto selvatico
e l'istrice, volpi, conigli, lepri, donnole, ghiri, la martora,
la testuggine palustre e terrestre.
Il Daino sta per essere reintrodotto grazie ad una sinergia con i privati.
Ormai famoso il suino nero dei Nebrodi, ma anche il cavallo sanfratellano,
per molti principale mezzo di locomozione sino a qualche decennio addietro,
e la bovina rossa.
Presenti molti anfibi, rettili, piccoli mammiferi, invertebrati.
Splendide libellule, il discoglosso e la tartaruga palustre sono alcuni esempi.
Ricca l'avifauna, con oltre 150 specie.
Molti migratori svernano presso i laghi ma non solo.
Sullo Spartà spesso presenti aironi e falchi di palude.
Per i rapaci, citiamo oltre che l'aquila reale, la poiana, il falco, il nibbio, i gheppi.
Ancora il martin pescatore, la rara coturnice, l'upupa, le folaghe,
il corvo imperiale, il merlo acquaiolo, germani reali, beccaccini, folaghe,
pettirossi, ballerine. |
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