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Cultura locale
La tradizione millenaria dei Nebrodi è scandita dalle stagioni:
spesso neve e caldi focolari domestici in inverno, ma un'esplosione di fioriture,
sagre e sapori d'estate. Stretti fra l'Etna, il Mar Tirreno,
l'Alcantara ed il Simeto, i Nebrodi affascinano per la loro ricchezza architettonica,
per i sapori, gli odori e l'artigianato tipico, frutto di una cultura contadina genuina,
che ancora annovera, ad esempio, i carbonai ed i cavallari.
Una cultura fondata su valori autentici e genuini, come gli ingredienti della cucina locale.
Non possiamo non citare i formaggi, dalle provole di casale al pecorino, frutto dell'arte dei
casari ancora oggi adusi all'alpeggio fra i laghetti di alta quota.
Olio d'oliva, miele, pistacchio di Bronte, nocciole e frutti di bosco,
fragole di Maletto, si esprimono nella tradizione delle paste di mandorla e dei
dolcetti squisiti, spesso infornati in coincidenza delle feste tradizionali di paese:
Sant'Antonio a Capizzi, i Giudei della Pasqua di San Fratello,
i Babbaluti di San Marco d'Alunzio, solo per citare alcune delle
feste più importanti.
La tavola si arricchisce di pasta fatta in casa, secondi generalmente a base
di carne come il castrato.
Il salame del suino nero dei Nebrodi è solo una delle perle che questo
territorio presenta.
L'artigianato locale si esprime, oltre che attraverso le ceramiche di Santo Stefano,
anche per mezzo della lavorazione del bronzo delle Campane di Tortorici,
la realizzazione dei cesti di vimini e nel tessile dei pizzi fatti a mano con i tummuli.
Ancora, la lavorazione del ferro battuto e del legno ci offre la possibilità
di acquistare souvenirs unici per pregio e lavorazione. |
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