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Aspetti vegetazionali
Occorre distinguere tre ambienti: la zona collinare, molto coltivata,
la zona boschiva, e quella arida e deserta delle sciare laviche
a quote più elevate.
L'alta escursione termica consente la crescita di noccioleti, querceti castagneti,
roverella, pino laricio, lecci, alloro, spinosanto, la ginestra dell'Etna.
Faggi e betulle (qui cresce la Betulla aetnensis), alle quote più basse,
lasciano spesso spazio ai vigneti che rendono un ottimo vino nero, celebre quello
di Solicchiata, da uve di nerello mascalese, spesso visibili in coltivazioni
a terrazzo su muretti di pietra lavica a secco.
Ben presenti, alle quote collinari, Capperi, tapsie, euforbia, il Fico degli Ottentotti,
l'agave ed il ficodindia.
Spesso i muretti a secco sono rivestiti dai licheni, ottimo rifugio per la vipera.
Inoltre incontriamo il krokus, il fiore dello zafferano, la viola, il ginepro,
il crespino dell'Etna e, anche alle quote più alte,
la ginestra dai tipici fiori gialli.
La Pineta Ragabo ha rappresentato per anni un punto di riferimento
per gli escursionisti: toccata in parte dall'ultima eruzione,
si trova sul versante Linguaglossa.
Putroppo, da alcuni anni, la Processionaria ha attaccato in maniera estesa
i boschi dell'Etna. Ricordiamo, per questo, di non avvicinarsi mai
e non toccare i bozzoli, nè tentare di bruciarli. |
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