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Flora e fauna

L'ambiente naturale



Panorama di Caltavuturo
[click per ingrandire l'immagine] L'articolato sistema montuoso delle Madonie (Madonìe) - denominazione divulgata nel XVI secolo e, con ogni probabilità, riferita ai "luoghi alti della montagna" di Plinio - occupa un vasto territorio della parte centro-settentrionale della Sicilia.

Esso è compreso tra la Valle del Fiume Pollina a est, la Valle dell'Imera settentrionale a ovest, un lungo tratto della fascia costiera tirrenica inclusa tra gli abitanti di Campofelice di Roccella e Finale di Pollina a nord, le conche degradanti verso l'altopiano gessoso-solfifero a sud.
Così come per i vicini Monti Nebrodi, il versante settentrionale delle Madonie, solcato da profondi valloni, precipita con aspre e possenti pareti verso il mare; a sud, invece, il sistema collinare argilloso delle Valli di Gangi, delle Petralie e di Polizzi Generosa, raccorda dolcemente il complesso montuoso con l'altopiano gessoso-solfifero che si apre verso il territorio nisseno.

Finestra di una costruzione rurale
[click per ingrandire l'immagine] Propaggine centrale della catena appenninica siciliana - che si sviluppa dall'estremità occidentale di Capo San Vito a quella orientale dei Monti Peloritani - il complesso madonita annovera le vette più alte dell'Isola - eccezion fatta, naturalmente, per l'Etna - alcune delle quali, come Pizzo Carbonara (1979 m), Pizzo Antenna grande (1977 m), Monte San Salvatore (1912 m), sfiorano i 2.000 metri d'altezza.
Non solo le più alte, queste montagne - formatesi a partire dal Triassico, circa 200 milioni di anni fa - sono anche tra le più antiche conosciute in Sicilia: sono cioè, tra le prime terre emerse che, oggi, ci appaiono come il risultato di milioni di anni di sconvolgimenti naturali e di diverse modellazioni per effetto dei movimenti della terra e del mare.

La copertura vegetale naturale, che rappresenta uno degli aspetti più considerevoli del sistema orografico madonita ed è motivo fondamentale della istituzione del Parco - ancorché talvolta direttamente o indirettamente trasformata a causa delle attività antropiche - è particolarmente ricca e varia, sovente di notevolissimo interesse, come taluni specifici ambienti (di cui si dice negli approfondimenti) che costituiscono dei veri e propri unicum naturalistici.

La fauna, pur dovendosi constatare, in atto, la scomparsa - qui come nel resto dell'isola - dei grandi mammiferi, presenta ancora una notevole varietà di animali, alcuni dei quali, per altro, appartenenti a rare specie della fauna italiana o euroea, ai quali vanno associati interessantissimi endemismi.



La flora



Inoltrandosi dalle diverse possibili vie di accesso nell’area del Parco delle Madonie sino a raggiungere la sua parte centrale, si possono cogliere aspetti paesaggistici legati alla vegetazione presente, ricchi e diversificati, considerate anche l’estensione e l’articolazione orografica del territorio, che comprende quote che vanno da pochi metri sul livello del mare sino a 2000 metri circa.

Alberi del Parco dei Nebrodi
[click per ingrandire l'immagine] Crocevia di botanici e studiosi il Parco delle Madonie è la culla di una varietà vegetale unica al mondo.
Quel tratto distintivo che rimane un aspetto che più di altri differenzia il territorio di questa catena che racchiude un areale ritenuto un vero e proprio "giardino botanico al centro del bacino del Mediterraneo".

Mediterraneo nel suo complesso è il paesaggio predominante di boschi e vallate che caratterizzano l'area protetta madonita.
Scenari cangianti a latitudini differenti che portano a scoprire una vegetazione che racchiude i caratteri predominanti di decine di regioni geografiche. In questo modo il visitatore non potrà che rimanere rapito dal salto repentino da boschi di faggio - tipici dei paesi nord europei - a quelli che ospitano piante caratteristiche della fascia sub - tropicale.

La rilevanza delle specie accolte nel Parco trova conferma negli studi di settore condotti: sono più di 2 mila e 600 le varietà censite, stanziate in una superficie pari al 2% di quella regionale.
Sta proprio in questa sproporzione tra l'estensione territoriale del Parco e la diversità di specie il tratto distintivo delle Madonie.
Peculiarità che solamente chi si addentra nell'area protetta può cogliere appieno.

Una quercia
[click per ingrandire l'immagine] Partendo dalla fascia basale temperata ci si imbatte in distese di querce, lecci e roverelle.
Le specie erbacee tipiche di questa zona sono, tra le altre, l'asparago, il ciclamino e la viola.
Meno vario ed al contempo connotato da una vegetazione prevalentemente forestale si presenta il paesaggio salendo di quota: la fascia supra mediterranea presenta specie di agrifogli, olmi, aceri e faggi, che con gradualità lasciano il posto agli habitat estremi della fascia montano mediterranea. Territori, questi ultimi, dove le distese di faggio dominano indiscusse in un areale ricco di specie arbustive interessantissime come il Sorbo e l'Euforbia.

La distribuzione della vegetazione, che non avviene mai casualmente ma secondo un gradiente altimetrico, è strettamente correlata al tipo di substrato roccioso, all’aspetto morfologico del territorio, al suo sviluppo altitudinale e quindi al clima.

Inoltrandosi dalle diverse possibili vie di accesso nell’area del Parco delle Madonie sino a raggiungere la sua parte centrale, si possono cogliere aspetti paesaggistici legati alla vegetazione presente, ricchi e diversificati, considerate anche l’estensione e l’articolazione orografica del territorio, che comprende quote che vanno da pochi metri sul livello del mare sino a 2000 metri circa.

Nelle colline, aree marginali del Parco ove maggiore è l’incidenza dell’attività antropica, prevalgono paesaggi agrari comprendenti verdeggianti giardini di agrumi, secolari oliveti, vigneti, colture cerealicole e varie espressioni di vegetazione mediterranea, le cui essenze più rappresentative sono il lentisco, il mirto, l’olivastro, l’olivello spinoso, il bupleuro fruticoso, il corbezzolo, l’erica, l’euforbia arborescente.

Peonie
[click per ingrandire l'immagine] Alle quote intermedie, questo tipo di vegetazione viene sostituita da colture legnose come il frassino da manna, il castagno, il nocciolo e il mandorlo, e dalla fascia fitta dei boschi naturali di sughera, frammista a lecci e roverelle.
Seguono a quote più alte il bosco misto di roveri e agrifoglio, e quindi i faggeti.
Il faggio, con le sue foglie dorate, segna in autunno un confine visivo netto con la fascia vegetazionale più bassa, coinvolgendo i visitatori in una piacevole atmosfera. Abbondante e spesso impenetrabile, il sottobosco offre una flora riccamente rappresentata da orchidee, viole, ciclamini, rose peonie e, negli ambienti umidi, dalla rara felce regale.

Mentre alle quote intermedie i boschi sono esempi di rigogliosa vita vegetale, su quelle più elevate si nota il rarefarsi della copertura vegetale. Qui le condizioni ambientali consentono la vegetazione di alcune specie di tipo erbaceo e talvolta arbustivo. Essendo limitato lo sviluppo in altezza delle specie vegetali per lo spirare di venti freddi, esse restano striscianti al suolo e riparate negli anfratti rocciosi. Si sviluppano così le piante a cuscinetto, pulvinanti, come la ginestra del Cupani (Genista cupanii), il ginepro emisferico (Juniperus communis subsp. hemisphaerica) e l’astragalo delle Madonie (Astragalus nebrodenis).

Vegetazione autunnale
[click per ingrandire l'immagine] Il faggio, a causa anche dei tagli irrazionali verificatisi nei tempi passati, vegeta solo in aree ristrette prevalentemente esposte a nord, ridotto talvolta a forma arbustiva.

Moltissime le piante rare e talvolta uniche e monumentali presenti sulle Madonie. Oltre alle già citate, vanno menzionati l’agrifoglio presente a Piano Pomo, al limite tra il territorio di Castelbuono e Petralia Sottana, con esemplari che raggiungono anche i 15 metri di altezza, e l’abete dei Nebrodi (Abies nebrodensis), particolarissimo albero endemico di singolare bellezza, che vegeta esclusivamente sul vallone Madonna degli Angeli con una popolazione oggi costituita da 31 esemplari unici in tutto il mondo.

(Da Un viaggio fra natura, arte e tradizioni, a cura della cooperativa Progetto Abies - Ente Parco delle Madonie, Palermo settembre 2000)



La fauna



Un tempo sulle Madonie vivevano il lupo, il cervo e il daino, così come il gufo reale, il gipeto e il grifone.

Un gatto A ricordarcelo provvedono in questi luoghi, oltre alle diverse testimonianze, dei toponimi come Monte dei Cervi e Monte Daino. Ma, per fortuna, nonostante resti il rammarico per l’estinzione di queste specie animali, sono ancora molteplici e diversificate quelle che popolano le terre e i cieli madoniti.

Infatti un’altissima e significativa percentuale delle specie animali esistenti in Sicilia sono presenti anche nell’area delle Madonie. Il Parco non racchiude al suo interno gli animali come in un grande giardino zoologico; per cui è possibile che rimanga deluso chi arriva con la speranza di effettuare una sorta di "safari fotografico" sui monti. Infatti gli animali selvatici, molto diffidenti, si offrono difficilmente ai visitatori rumorosi e poco attenti. Solo percorrendo i sentieri in silenzio, nel massimo rispetto della natura e totalmente immersi in essa, si può avere la fortuna d’incontrare qualcuno di questi animali, e se questo avviene è un’esperienza indimenticabile.

Molto più spesso invece si possono trovare le tracce del loro passaggio o ascoltarne i suoni, e percepire così l’incanto della loro misteriosa presenza.

Tra i carnivori, le specie oggi più diffuse sono la volpe, la donnola, il gatto selvatico, la martora.
Tra i roditori: l’istrice, con i suoi lunghi aculei bianchi e neri, il ghiro, il moscardino, il quercino, il topo selvatico e l’arvicola del Savi. Abbondanti le lepri ed i conigli selvatici. Molto diffuso è il riccio, dotato di piccoli e molto appuntiti aculei che ricoprono il suo corpo rotondeggiante. Dei grossi rapaci restano il capovaccaio, unico avvoltoio esistente ancora in Sicilia. Sopravvivono anche pochi esemplari di aquila del Bonelli, raramente avvistati, e di aquila reale, che nidifica in diversi siti, nonché varie specie di falchi tra cui il più noto è il falco pellegrino.

Una falco Restano a popolare i boschi madoniti diversi rapaci notturni quali l’allocco, la civetta e l’assiolo. Tra gli uccelli presenti invece nella macchia mediterranea ci sono le silvie, di cui le più comuni sono la capinera e l’occhiocotto. Molti altri uccelli popolano questo ambiente: merli, fringuelli, usignoli, cardellini, cinciallegre, codibugnoli e rampichini. Non vogliamo dimenticare, tra gli abitanti delle scoscese pareti rocciose così frequenti sulle Madonie, il passero solitario e la coturnice, da molti ritenuta regina incontestata delle vette madonite. La fauna si arricchisce ancora della presenza di numerosi rettili e del minuscolo cosmo di insetti, tra cui oggi si annoverano almeno 30 specie endemiche.
Di esse è esempio significativo il Parnassio apollo, una farfalla dai colori delicati che si trova esclusivamente sulle quote più elevate dell Madonie.

(Da Un viaggio fra natura, arte e tradizioni, a cura della cooperativa Progetto Abies - Ente Parco delle Madonie, Palermo settembre 2000)

Una volpe E' materialmente impossibile stilare un elenco esauriente di mammiferi, uccelli, rettili, anfibi, invertebrati che popolano questo territorio. Alcuni dati possono, in qualche modo, rendere un'idea dell'entità - in termini di quantità e qualità - di questo patrimonio. Le Madonie, da sole, ospitano tutte le specie di mammiferi presenti in Sicilia, il 70% circa degli uccelli che vi nidificano e il 60% circa degli invertebrati dell'isola. Tra queste specie, molti gli endemismi, le specie rare e quelle protette. Tra i mammiferi, il Daino, gatto selvatico (felis silvestris) la Martora (Martes martes) la Volpe (Vulpes vulpes), la Donnola (Mustela nivalis), Tra i roditori l'Istrice (Hystrix cristata) la Lepre (Leprus europaeus) il Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus) lii Ghiro (Myoxus glys) il Moscardino (Muscardinus avellanarius) il Topo selvatico (Apodemus sylvaticus) l'Arvicola dei Savi (Microtus savii) specie endemica per l'Italia.

Tra gli insettivori il Riccio (Erinaceus europaeus) il Mustiolo (Suncus etruscus) la Crocidura (Crocidura sicula), specie endemica di Sicilia.
Farfalla Parnassius Apollo Siciliae Tra i rettili, il Ramarro (Locerta viridis) il Gongilo (Chalcides ocellatus), la Luscengola (Chalcides chalcides), l'Emidattilo (Hemidactylus turcicus), la Biscia d'acqua (Natrix natrix), la Vipera (Vipera aspis), il Saettone (Elaphe longissima) e gli anfibi, con il Discoglosso, il Rospo (Bufo bufo) e la Rana verde (Rana esculenta). Rilevante anche la presenza di uccelli, grandi e piccoli: le Madonie ospitano infatti l'Aquila reale, l'Aquila dei Bonelli, il Capovaccaio (Neophron percnopeturs), il Falco pellegrino, il Gheppio (Falco tinnunculus), il Lodolaio (Falco subbuteo), il Lanario (Falco biarmicus) il Nibbio reale e la Poiana tra i rapaci diurni. Tra i rapaci notturni l'Allocco (Strix aluco), la Civetta (Athene noctua) il Barbagianni (Tyto alba) e l'Assiolo (Otus scops).

Particolarmente ricca l'avifauna legata alla macchia ed al bosco mediterraneo ove albergano il Succiacapre, la Beccaccia, la Capinera, l'Occhiocotto, la Sterpazzolina, il Merlo, lo Scricciolo, il Fringuello, la Cinciallegra, il Rampichino, la Cincia mora, la Cinciarella, il Picchio rosso, il Picchio muratore. Anche gli ambienti rupestri ospitano, oltre ai rapaci, un'importante comunità di uccelli che annovera la poco diffusa Coturnice siciliana, il Passero solitario, il Codirosso e il raro Codirossone, lo Zigolo nero, il Gracchio corallino il Corvo imperiale. Molti anche gli uccelli legati agli ambienti umidi, quali il Merlo acquaiolo, l'Usignolo, la Ballerina gialla, il Pettirosso, l'Occhione e il Corriere piccolo.

Grifone in volo Un'ultima annotazione va fatta per la ricca e variegata fauna entomologica: sulle Madonie sono rappresentate quasi tutte le specie note per la Sicilia. Alcune di esse sono strettamente endemiche. L'attenzione del visitatore sarà comunque catturata dalle farfalle, tra le più di 90 specie presenti sono da ricordare, per bellezza o per interesse scientifico, il Podalirio e la Polissena dalle caratteristiche livree giallo-nero; l'Apollo di Sicilia (Parnassius appollo), facilmente riconosciebile per le quattro macchie rosse sulle ali bianche, la delicatissima Meleageria daphnis, l'Aricia artaxerxessubsp.allous, il Cyaniris semiargus, dalla livrea blu e viola, la Briseide e la bellissima Cinzia (Melitae cinxia cinxia). Questo è in estrema sintesi, lo straordinario ambiente naturale delle Madonie, un patrimonio di inestimabile valore del quale, al visitatore, non è dato altro vantaggio se non la gioia di goderne appieno l'incomparabile bellezza.

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Assessorato Regionale Territorio Ambiente

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