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Provincia di Trapani |
Monte Cofano |
Estensione totale: 537,5 Ha; Riferimenti geografici: I.G.M.I. 1:25.000 (V); Fg.: 248 III N.E.;
Profilo netto e deciso, visibile da Erice come da Castellammare, Monte Cofano (659 metri slm) , massicio calcareo ricadente nel Comune di Custonaci, è una vasta area naturalistica con significative emergenze geologiche, vegetazionali ed antropologiche. Vi si trovano grotte famose per gli appassionati di speleologia, come l'Abisso delle Gole, la grotta di Monte Cofano I, con l'annessa Sala del fantasma.
La Riserva Naturale Orientata, istituita nel 1997, annovera quasi 350 piante diverse, molte delle quali ovviamente tipicamente rupestri, quali palme nane (la giumarra), ed altre capaci di resistere agli incendi ed alle frequenti alte temperature estive. Anche se comunque non sono del tutto scomparse le tracce di vegetazione arborea a leccio che un tempo doveva ammantare i fianchi del Monte Cofano. dal punto di vista botanico, una delle emergenze più significative è la presenza della Disa, l'ampelodesma di grosse dimensioni dove si rifugia ogni sorta di piccoli mammiferi e ovovivipari
Falchi pellegrini nidificano sulle rupi a strapiombo, ma non mancano i martin pescatore, mentre la la rara aquila del Bonelli, hanno trovato qui il loro habitat. L'area di Monte Cofano a pochi passi dalla riserva dello Zingaro, fu abitato già in epoca paleolitica. Il borgo di Scurati, dentro l'omonima grotta, con i suoi graffiti, ne è un esempio. E' qui che torna a rivivere ogni natale il rito del pane. Di rilievo anche gli antri di Miceli e Mangiapane dove sono state rinvenute testimonianze archeologiche risalenti al periodo paleolitico.
Più in basso, verso il mare, alcune torri di avvistamento spagnole e una tonnara completano il giro turistico, suggerendo la capillare rete organizzativa delle vecchie torri di avvistamento che nel 1500 Camillo Camilliani volle in Sicilia.
Come raggiungerla: La riserva è raggiungibile da Palermo e da Trapani attraverso l’autostrada A29 Pa-TP: usciti allo svincolo di Castellammare del Golfo si imboccherà la SS 187 (direzione Trapani), fino al bivio per San Vito Lo Capo, proseguendo per il borgo di Purgatorio, ad un km prima di questo centro abitato, una strada sulla sinistra raggiunge la montagna.
Gestisce l’Azienda foreste Via Libertà, 97, 90143 Palermo Tel. ++39 91 6274235 - Fax 091 6274201 Ufficio provinciale di trapani: 0923 .. 807111 oppure 807-231
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Isola di Pantelleria |
Estensione totale: 2626,69 Ha; Riferimenti geografici: I.G.M.I. 1:25.000 (V); Fg.: 256 III;
Isola di origine vulcanica, dal mare cristallino e dalle rocce scure, ricca di grotte e testimonianze del passato, protetta dal 1998, presenta una fitta vegetazione mediterranea, con palme e boschi sempreverdi di pino a strapiombo sul mare. A distanza relativamente breve dalle coste africane, è un buon punto di sosta per i migratori. Vi si trova il gatto selvatico, che si nutre di conigli, qui abbondanti, e diversi grandi rapaci.
Meta di turismo internazionale. La gestione dell’area protetta è affidata all’Azienda Foreste Demaniali. Il Lago di Venere è una interessante area naturalistica nato da sorgenti sotterranee saline. Intorno alle sue sponde cresce la lisca, lo zigolo, ed una specie endemica dell'isola, il limonio densissimo. Vi si sono adatati anche due invertebrati tipici dell'area africana, il grillotalpa e la cinezia.
Altre emergenze naturalistiche dell'isola, sono Montagna grande, Monte Gibele, e monte Gelkhamahar. Dal punto di vista vegetazionale, l'isola si caratterizza per la presenza edl Pino marittiomo, d'Aleppo . Ginestra, limonio e violaciocca hanno sviluppato endemismi locali, insieme a molte altre specie: Lampedusa , isolata geograficamente da altri sistemi naturali, ha fatto la sua strada.
Nel tipico paesaggio scandito dai dammusi e da asinelli di razza pantesca, particolarmente robusti ed eleganti, la vita si svolge tranquillamente.
Come raggiungerla: A Pantelleria si arriva tramite aereo o nave (è possibile sbarcare con la propria automobile sull’isola) partendo da Trapani o da Palermo. Sono assicurati i collegamenti aerei anche con Lampedusa.
Per informazioni: Aereoporto di Pantelleria: tel. 0923-912462; Aereoporto di Trapani “Birgi”: tel. 0923-841222; Aereoporto di Palermo “Falcone-Borsellino”: tel. 091-7020111; Aereoporto di Lampedusa: tel. 0922-970006;
Siremar: Agenzie di: Trapani, tel. 0923-540515; fax 0923-20663; Pantelleria, tel./fax 0923-911104;
Ustica Lines, aliscafi (stagionali): Agenzia di Trapani: 0923-27397.
Gestisce l’Azienda foreste Via Libertà, 97, 90143 Palermo Tel. ++39 91 6274235 - Fax 091 6274201 Ufficio provinciale di Trapani: 0923 .. 807111 oppure 807-231
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Zingaro |
Data dell’Istituzione: 6 maggio 1981; Estensione totale: 1600 Ha; Riferimenti geografici: I.G.M.I. 1:25.000 (V); Fg.: 248 II N.O. – II S.O.;
Area naturalistica estesa per sette km, fra Scopello (Castellammare) e San Vito lo Capo. Istituita dopo una marcia popolare che ha fatto la storia dell’ambientalismo in Sicilia, offre suggestioni da mare caraibico, emergenze geologiche e culturali.
Circa seicento le specie vegetali presenti all'interno dell'area della riserva. Citiamo, in maniera rapida, accanto all'olivastro ed al lentisco, il limonio flagellare, e di Todaro, le palme nane, che allo Zingaro, grazie alle condizioni climatiche favorevoli, raggiungono dimensioni ragguardevoli, quasi arboree. Capace di sopportare le alte temperature estive, riesce a ricrescere anche dopo gli incendi. Elemento onnipresente del paesaggio locale, la palma è stata sempre usata per la realizzazione artigianale di suppellettili di uso comune, come scope e cappelli. Anche la presenza della quercia da sughero è un fatto abbastanza particolare.
Gli abitanti dello Zingaro, sono falchi pellegrini e aquile, coturnici, di Sicilia, donnole, ricci e lucertole rare, facilmente visibili durante l’attraversata che conduce ad una delle tante spiaggette.Lo zingaro ospita ad oggi la rara aquila del Bonelli, in via di estizione, ma che qui pare essersi ambientata bene, grazie anche alla ricxca disponibilità di cibo. Non dimenticate la maschera: i fondali sono ricchi di colori. Addentrandosi per i sentieri più interni , ci si allontana da mare ma si scopre un'altro paesaggio. Suggeriamo l'area umida della contrada Acci, dove alcune pozze d'acqua ospitano il granchio di fiume ed il discoglosso dipinto.
Diversi sentieri attrezzati conducono a musei e casali recuperati. Da vedere la Grotta dell’Uzzo, la Grotta del Sughero, la grotta della Ficarella, un tempo frequentate dalla foca monaca.
Come raggiungerla: La riserva ha due ingressi: uno da Scopello e l’altro da San Vito Lo Capo. Per chi parte da Palermo: imboccare l’autostrada A29 (PA-TP) e uscire allo svincolo di Castellammare del Golfo, quindi proseguire sulla SS 187 in direzione Trapani, dopo circa 4 km imboccare la strada per Scopello. Giunti in località Guidaloca, proseguire e superare la Tonnara di Scopello. Si arriverà ad uno spiazzo destinato a parcheggio, dove si trova un tunnel roccioso. Da qui la segnaletica dell’ente gestore aiuterà il visitatore ad orientarsi nella riserva. Nei pressi si troverà il Centro visitatori e l’area attrezzata di Cala Mazzo di Sciacca. Per chi parte da Trapani: imboccare l’autostrada A29 (TP-PA) e uscire allo svincolo di Castellammare del Golfo, da qui proseguire secondo lo stesso itinerario sopra descritto. Per raggiungere la riserva dall’ingresso di San Vito Lo Capo: se proveniente da Trapani o Palermo dovrà imboccare la SS 187 fino al bivio per San Vito Lo Capo. Dal paese seguire le indicazioni per la Tonnarella dell’Uzzo e la segnaletica per la riserva.
Via Segesta, 197 - 91014 Castellammare del Golfo. tel. 092435108 Fax. 092435752. Numero Verde 800 116616 www.riservazingaro.it Azienda Foreste - Ufficio provinciale di trapani: 0923 .. 807111 oppure 807-231
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