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L'area madonita
Cime elevate svettano alte verso il cielo: Pizzo Carbonara (1979 metri),
Monte San Salvatore (1912), Monte Ferro (1902),
Monte Quacella (1869), Monte dei Cervi (1656).
Questo ecosistema diviene habitat naturale per innumerevoli specie
di mammiferi ed uccelli, rettili ed invertebrati.
Ma, soprattutto, fu in un lontano passato teatro di insediamenti preistorici,
come dimostrano i rinvenimenti pre-ellenici della grotta del Vecchiuzzo a Petralia Sottana,
o a Isnello, a Gratteri.
Antichi mulini, come quello di Castellana, si susseguono a sentieri
naturali ricchi di suggestione ed alle perle del turismo di Sicilia,
come Cefalù e la sua cattedrale dal mosaico sfavillante del Cristo Pantocratore.
Alcune direttrici viarie tagliano il Parco:
la statale 643, da Castellana a Scillato
la statale 286 da Geraci (splendidi ed intatti vicoli medievali) al mare,
nei pressi di Cefalù, la cittadina normanna
la tirrenica 113.
Collegata all'autostrada, Polizzi (generosa perchè, pare, terra di belle donne)
affascina per la complessità della
sua storia, come testimonia la ricchezza di reperti archeologici del museo nel
complesso dei Gesuiti ed un trittico di scuola fiamminga custodito
al Duomo.
Una serie di arterie minori, le provinciali 119 e 54, 9 e 28,
ci guidano attraverso i paesi dell'interno, sui sentieri dei castelli medievali,
intatto quello di Castelbuono dei Ventimiglia, con stucchi dei Serpotta, o sulle
tracce di antiche cattedrali e monasteri imponenti (uno su tutti, quello dei
Cappuccini di Geraci, del '700), fino a portarci a Piano Battaglia o a Piano
Zucchi, due punti obbligati delle Madonie. |
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