Madonie, si alla caccia
Si alla caccia ai cinghiali nel Parco delle Madonie. Lo ha disposto il Parco per contrastare la proliferazione incontrollata della popolazione di suini ibridi che assediano colture ed ecosistemi con gravi danni.
Il piano di cattura è anticipato da un corso di formazione diretto ai cacciatori che saranno ammessi alle battute controllate. Attività venatoria che si svolgerà sotto stretto regime di sorveglianza da parte del personale dell'ente stesso e degli uomini del Corpo Forestale, cui spetta il monitoraggio del numero di capi abbattuti e il controllo sull'accesso alle aree della riserva, consentito in via esclusiva a quanti sono in possesso dell'autorizzazione richiesta.
Il bando dei corsi è stato firmato nei giorni scorsi dal commissario straordinario, Angelo Aliquò.
Stringente il regolamento di accesso e autorizzazione che si propone di avviare alla caccia solamente soggetti addestrati e a gruppi che non superino le 40 unità.
Previsto persino un esame finale che mira a valutare l'idoneità degli aspiranti cacciatori. Soggetti che devono avere un'età compresa tra i 18 e i 65 anni, essere possessori di porto d'armi e risultare immuni da precedenti penali per reati connessi all'attività venatoria.
La normativa di settore impone anche i requisiti delle armi ammesse.
Lezioni frontali e ammissione dei cacciatori idonei saranno affidate ad esperti faunistici ai quali il Parco si appoggerà nel corso dell'intero piano di abbattimento.
Linea dura si annuncia invece nei confronti di chi verrà sorpreso a cacciare senza autorizzazione. Contro i trasgressori Parco e Assessorato regionale al territorio non vogliono prevedere sconti nel corso dell'intero periodo di abbattimento.
Teoricamente l'attività dovrebbe andare avanti fino alla completa eradicazione della specie ibrida e non autoctona. Che stando alle stime ufficiose arriva a toccare i 40 mila esemplari. (Maurilio Fina)
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