Valorizzare la percezione dei piccoli comuni per fare rete e valorizzare il sistema “qualità” all’interno del complesso produttivo del territorio e far conoscere le eccellenze dell’area nebrodense. I piccoli comuni per competere, dunque, non devono tornare a diventare grandi, ma devono potenziare e tutelare le proprie risorse.
Su queste basi lavorerà il territorio dei Nebrodi per pianificare il futuro dell’area e diversificare l’offerta turistica. Se ne è parlato nel corso del convegno organizzato nell’ambito della Giornata Europea dei Parchi, sul tema: “Il futuro abita qui”, a partire dal ruolo dei piccoli Comuni nel Piano Strategico dei Nebrodi” che si è tenuto Sabato 24 Maggio presso il Palazzo Armao di Santo Stefano di Camastra.
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L’incontro, organizzato dal Parco dei Nebrodi e da Legambiente, ha riscosso un notevole interesse ed ha visto la partecipazione di diversi professionisti e amministratori locali che hanno espresso riflessioni sul ruolo e sulle prospettive dei centri minori.
Ad aprire i lavori il sindaco di Santo Stefano di Camastra, Giuseppe Mastrandrea, ed il direttore di Legambiente Sicilia, Salvatore Granata il quale ha posto al centro del dibattito il sistema “qualità” del ricco territorio dei Nebrodi. “Le piccole realtà sono l’anima di un territorio - ha puntualizzato Granata - grazie allo straordinario patrimonio ambientale, oltre il 23% del turismo si rivolge alle aree protette, questa è la nuova sensibilità sociale”.
A prendere la parola il responsabile del Progetto PIR Sviluppo Nebrodi, e sindaco di Sant’Agata Militello, Bruno Mancuso. “Il futuro dei piccoli comuni è legato al Piano Strategico dei Nebrodi, dobbiamo fare sistema per integrare la costa con l’entroterra e dare maggior respiro ad un turismo relazionale, ambientale e culturale”.
Tra gli altri relatori Giovanni Fatta, e Giuseppe Trombino, dell’Università degli Studi di Palermo, Franco Andaloro, Direttore I.C.R.A.M. Lo studioso Alessandro Hoffman che ha illustrato l’area dei Nebrodi sotto l’alto profilo della qualità sociale, ambientale, rurale e artistica, tra le più ricche d’Europa. Al convegno ha partecipato il direttore del Parco dei Nebrodi Massimo Geraci. Tra gli altri interventi programmati Basilio Ridolfo, Sindaco di Ficarra, Basilio Caruso, sindaco di Sant’Angelo di Brolo e Giancarlo Campisi sindaco di Piraino e presidente del consorzio “Costa Saracena”, e Ignazio Digangi presidente del consorzio Intercomunale “Valle dell’Halaesa”. A chiudere il convegno Alessandra Bonfanti della direzione nazionale di Legambiente ed il Commissario Straordinario dell’Ente Parco dei Nebrodi Antonio Ceraolo.
“I Piccoli comuni - afferma Antonio Ceraolo - devono riscoprire l’orgoglio della propria identità per essere rivalutati. I Nebrodi hanno tesori e ricchezze che non possono essere massificate. “E’ necessario – ha ribadito - creare delle competenze per fare sistema, a partire proprio dal piano strategico, dalle infrastrutture e dal più ricco patrimonio ambientale di biodiveristà, per coniugare le risorse pubbliche con quelle private.
Se il distretto saprà dotarsi di infrastrutture funzionali e a ridotto impatto ambientale potrà non solo soddisfare le esigenze dei cittadini, ma attrarre nuovi investimenti”.
Così il convegno ha inteso porre un’analisi dettagliata sullo stato di attuazione dello strumento del Piano Strategico dei Nebrodi, inerente al miglioramento della competitività dei sistemi locali.