Un sito quanto mai appropriato per una liberazione del tutto particolare. Lo scenario è quello dei M.ti Sartorius, una scelta oculata quella del Commissario Rocco Raiti, comandante del Soccorso Alpino Forestale Linguaglossa, che ha sostenuto la scelta di fare tappa e sosta per il 3° raduno dei reparti a cavallo dei Corpi di
Polizia e Forze Armate nell'area antistante uno dei sentieri natura tra i più frequentati nel Parco dell'Etna. Il Fondo Siciliano per la Natura guidato da Carmelo Nicoloso e dai volontari Grazia Muscianisi e Claudio Lino del CRFS di Valcorrente hanno liberato nel sottobosto adiacente il piccolo rifugio una volpe, quindi a ridosso dei m.ti Sartorius a far spiccare il volo liberatorio ad una poiana è toccato al dott. Pandolfo, dirigente del Corpo Forestale della Regione Siciliana.
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A seguire un succiacapre liberato dal dott. Ninni Lo Dico, capo dell'Ispettorato Forestale di Catania). Quest'ultimo volatile migratore è un gran cacciatore di insetti e
falene sopratutto in notturna, predilige il sottobosco magari tra le betulle e vola abbastanza basso. Hanno partecipato alla liberazione il dott. Ettore Foti, commissario del Parco dell'Etna, insieme all'arch. Cavalli, il dott. Carlo Amico e Maurizio Pennisi della RFVA di Catania, il dott. Bonanno dell'Azienda Regionale Foreste Demaniali di Catania.
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Sicuramente per i tantissimi cavalieri ed amazzoni provenienti da ogni parte d'Italia, ritovarsi in uno dei Parchi più importanti dsel mondo, è stata l'occasione di apprezzare una biodiversità unica, tra i conetti vulcanici dell'eruzione del 1865, dove a far capolino tra le varie essenze arbustive sono la Ginestra (dall'endemica
Genista aetnensisi) o la superba Betulla dell'Ena. Puesta essenza arborea è particolarmente diffusa con imponenti ceppaie nell'area antistante i Sartorius e il Citelli, disseminati i pulvini di Astragalo dell'Etna ai piedi del conetti Sartorius, intitolati proprio studioso tedesco Wolfgang Sartorius von Waltershausen - astronomo e geologo.