Nebrodi, nati 2 aquilotti
Sono due gli aquilotti nati dalla coppia di Aquila reale (Aquila chrysaetos) nel sito delle Rocche del Crasto, presso Alcara Li Fusi.
Dopo circa 45 giorni di cova, finalmente è arrivato l’evento tanto atteso.
I pulcini, due piccoli batuffoli di piumino bianco, sempre pronti a ricevere le “imbeccate di cibo” soprattutto dalla madre, tra pochi giorni cominceranno a compiere i “primi passi” d’esplorazione del nido.
Questi cresceranno rapidamente fino a raggiungere le dimensioni dei genitori, per poi, a circa 75 giorni, involarsi.
La coppia d’Aquila reale che nidifica in questo sito - spiega Antonio Spinnato zoologo del Parco - grazie all’elevato successo riproduttivo che è stato registrato negli ultimi decenni, risulta tra le più prolifiche d’Italia, indicatore inequivocabile dell’idoneità ambientale del territorio del Parco e dell’abbondanza di prede presenti.
Il Commissario Straordinario Antonino Ceraolo, appena appresa la notizia della schiusa delle uova ha dichiarato: “La nascita dei due aquilotti, insieme a quella dei sei grifoncini nati nei mesi scorsi, impreziosisce ulteriormente il già ricco patrimonio faunistico del territorio”.
Nel nido dell’Aquila reale di Alcara Li Fusi è stata condotta l’esperienza del tele-rilevamento; Grazie ad una piccola telecamera posizionata accanto al nido, è stato possibile assistere in diretta a tutto ciò che avveniva all’interno, dal restauro, alla deposizione cova e schiusa delle uova, fino al primo volo; questo ha consentito, anche, di ricavare informazioni preziose soprattutto sulla dieta e sul comportamento durante l’allevamento.
Un’altra particolarità dell’Aquila reale di Alcara Li Fusi è legata ad una singolare e affascinante leggenda: si narra che un eremita, San Nicolò Politi, che viveva in una grotta tra queste impervie montagne, avesse instaurato un rapporto eccezionale con l’Aquila, tanto che l’uccello regale provvedeva al suo sostentamento portandogli del pane. Tale tradizione trova testimonianza nei dipinti che si possono osservare nell’abitato di Alcara li Fusi e nel rapporto di affetto che hanno gli abitanti del luogo, riscontrabile nel buono stato di salute di cui gode questa coppia.
L’Aquila reale è il più grande uccello da preda europeo, con un’apertura alare che supera facilmente i due metri. Dal punto di vista ecologico è un superpredatore, al vertice della catena alimentare e senza nemici in natura (eccetto naturalmente l’uomo). Grazie alla sua struttura robusta e alla abilità nel volo è in grado di cacciare un’ampia gamma di prede. E’ una specie sedentaria, legata per tutta la vita ad un territorio ed è monogama. Il periodo riproduttivo, piuttosto lungo, inizia in inverno ed è caratterizzato dagli acrobatici voli di corteggiamento, mediante i quali le coppie demarcano i loro territori; a marzo avvengono, solitamente, le deposizioni. Questa è una specie rara, a causa delle persecuzioni umane e dei cambiamenti dell’habitat che rendono sempre più rari i territori idonei alla sua sopravvivenza.
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