La liberazione di fauna selvatica organizzata ai monti Rossi di Nicolosi dal Fondo Siciliano per la Natura, è stata un‘occasione per avvicinare il mondo della scuola alla biodiversità animale, in un contesto naturalistico di grande pregio, poco distante dalla grande metropoli etnea, porta d’accesso al Parco dell’Etna. La scelta dell’area per la liberazione voluto dal dott. A. Prastani, direttore del I.C. G.B. Dusmet di Nicolosi, ha permesso di apprezzare il recente lavoro di sistemazione dei sentieri natura-dei vari punti osservazione e della tabellazione/descrizione, operati in sinergia tra scuola e Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana.
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Già qualche anno fa il sito era stato adottato dalla scuola e finanziato con un POR.
Sfidando le pessime condizioni meteo, partecipano alla reintroduzione in natura i bambini della materna del I.C. Nicolosita, accompagnati dagli insegnanti e genitori, guidati da C. Nicoloso (vicepres. SWF).
Gli animali selvatici, taluni colpiti dalle stupide azioni del solito sparatore occasionale, sono stati curati presso il CRFS di Valcorrente, nella struttura messa a disposizione dalla Provincia Regionale di Catania, responsabile sanitario il dott. A. Mancuso, coadiuvato dai volontari G. Muscianisi, C. Lino e da diverse Universitarie che svolgono un’importante opera di ricerca scientifica.
E’ stata Laura Mancuso della Fondazione D’Arrigo a far spiccare il volo verso la libertà al primo dei due Allocchi (rapaci notturni) nel sottobosco dei M.ti Rossi, poco distante dall’enorme bomba vulcanica che ha caratterizzato la devastante eruzione del 1669, tra gli altri rapaci liberati una Poiana ed un Gheppio, quest'ultimo recuperato dagli uomini del Soccorso Alpino della GDF. Fondamentale il ruolo istituzionale della RFVA di Catania diretta dal dott. C. Amico, ufficio periferico dell’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste della RS, ente preposto in materia, in particolare autorizza le contestuali liberazioni degli esemplari recuperati, operando in siti idonei alla reintroduzione.
I m.ti Rossi di Nicolosi sono inseriti in un armonico ecosistema forestale, naturalizzato grazie all’efficace opera dell’Azienda Foreste Regione Siciliana, che da anni è presente con un costante attività di manutenzione e di vigilanza, nell’area a disposizione della libera fruizione sono presenti diverse strutture sportive, ricettive e per l'attività al plain air, quindi il Monastero Benedettino G.B. Dusmet.
Un recente rimboschimento realizzato nel terreno della Comunità Benedettina dalla Turistica Mongibello di O. Nicoloso, progettato da C. Nicoloso (vicepres. SWF) e dal prof. G. Ronsisvalle (dipartimento Botanica Università CT), sostenuto economicamente dalla STMicroelectronics, con l'incremento di essenze arboree ed arbustive ha arricchito questa porzione periferica della Montagna Sacra al Centro del Mediterraneo.
E’ auspicabile che la struttura attigua al Monastero Benedettino possa diventare un Centro per la Riproduzione di Fauna Selvatica a rischio estinzione, grazie all’apporto del Fondo Siciliano per la Natura, il quale con il recente riconoscimento del Ministero dell’Ambiente (Comitato CITES), si appresta all’istituzione dell’Osservatorio per la Biodiversità Animale d’intesa con la Provincia Regionale di Catania e di Crotone.