Il Parco dei Nebrodi coordinerà i piani di gestione della rete ecologica europea “Natura 2000” con un proprio Piano di management, per preservare non solo la biodiversità, ma tutelare soprattutto gli habitat naturali della flora e della fauna selvatica di cui il territorio dei Nebrodi è meravigliosamente ricco.
Tale è la cornice del convegno che si è tenuto al Museo dei Nebrodi di Sant’Agata di Militello. Tracciate dunque le linee guida del nuovo Piano di Gestione denominato “Monti Nebrodi”. Uno strumento atteso da tempo, su quale si concentra adesso l'attenzione di tecnici ed operatori.
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Tra i relatori il commissario straordinario dell’Ente Parco dei Nebrodi Antonio Ceraolo che ha illustrato le finalità del progetto, il sindaco di Sant’Agata e rappresentante della coalizione Sviluppo Nebrodi, Bruno Mancuso, il presidente dell’ordine provinciale degli agronomi e forestali Giovanni Chiofalo, il presidente dell’ordine degli ingegneri Santi Trovato, Walter Ganapini, componente del comitato scientifico dell’agenzia Europea dell’Ambiente, che ha evidenziato l’importanza del Parco dei Nebrodi, sotto il profilo nazionale e mediterraneo, esponendo alcune delle riflessioni sul “Sistema dei Parchi” in Italia.
Tra gli intervenuti, Antonio Nicoletti, responsabile Nazionale Legambiente Aree Naturali Protette, Ignazio Vinci, docente dell’Università degli Studi di Palermo, Lorenzo Giacuzzi componente del gruppo di lavoro per la redazione del Piano di Gestione “Monti Nebrodi” e Salvatore Granata del comitato tecnico scientifico dell’Ente Parco dei Nebrodi.
Alla convention sono intervenuti inoltre Salvatore Di Martino, responsabile servizio 6 Protezione patrimonio Naturale e Giandomenico Maniscalco, responsabile area 4 Politiche e Programmi Comunitari.
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Al dibattito hanno preso parte alcuni sindaci e funzionari dell’ispettorato agronomo.
A chiudere i lavori d’aula il direttore generale del dipartimento regionale territorio e ambiente Pietro Tolomeo che ha evidenziato alcuni dei punti cardine del progetto tra cui: Delocalizzare e destagionalizzare il territorio, implementando una nuova politica di qualità e di sviluppo per il Parco.
Unico strumento essenziale per poter sviluppare progetti attraverso la programmazione dei fondi strutturali 2007 – 2013 in territori ricadenti in aree denominate (SIC) Siti di Importanza Comunitaria e in (ZPS) Zone di Protezione Speciale. Il Piano di Gestione prevede la pianificazione di 16 siti Natura 2000, di cui alcuni ricadenti fuori dall’area del parco e interessanti una superficie di poco meno di 80 mila ettari.
E’ il primo Parco dell’isola che si dota di un proprio Piano di Gestione “Natura 2000”. Tutto parte dall’attuazione del Quadro strategico Nazionale, previsto dal d.p.r. 357/1997, fatto proprio dall’assessorato regionale per il territorio e l’ambiente mediante la stipula di un protocollo d’intesa, conferendo al Parco di predisporre e realizzare un apposito Piano di gestione targato “Monti Nebrodi”.
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A redigere i lavori di redazione del Piano di Gestione la società A.T.I. Agristudio di Firenze e la Temi S.r.l di Roma, società aggiudicataria del pubblico incanto, che hanno stipulato una convenzione con il Parco dei Nebrodi.
Il Piano di Gestione viene regolamentato dalla Comunità europea attraverso le due direttive 79/409/CEE “Uccelli” e la 92/43/CEE “Habitat” che ne individuano le più idonee strategie di tutela e gestione per la conservazione e la valorizzazione del territorio.
In Sicilia, con decreto 46/GAB del 21 febbraio 2005 dell’assessorato regionale per il territorio e l’ambiente, sono state identificate 233 aree da tutelare, di cui 204 siti di importanza comunitaria, 15 zone di protezione speciale e 14 aree comune.
Solo nel Parco dei Nebrodi 15 aree ricadono nel Sic, mentre l’area Zps è una delle maggiori zone che garantisce la conservazione degli habitat naturali e delle specie endemiche del territorio.
Da evidenziare il Garofanino e la Pentagna
Tra le maggiori aree protette il lago di Ancipa, Pizzo Michele, le Rocche di Alcara Li Fusi, Stretta di Longi ed il Bosco del Flascio. Solo per citarne alcune.
Ma il Piano punta anche ad un’organizzazione e ad una valorizzazione della fruizione del Parco aperta al territorio, allo sviluppo della ricerca, della conoscenza e del monitoraggio e alla costruzione di legami ecologici, paesaggistici, fruitivi ed economici tra il Parco e le aree circostanti.
Tra i progetti definiti prioritari c’è l’individuazione, la difesa e il miglioramento delle reti e dei corridoi ecologici e l’individuazione delle attività antropiche.
“Il Parco dei Nebrodi - spiega il commissario Antonio Ceraolo - è il primo parco dell’Isola che si dota di un Piano di Gestione che permetterà non solo di programmare al meglio la gestione ambientale, ma consentirà di attingere finanziamenti dai fondi della Comunità Europea 2007 – 2013 in riferimento alle risorse naturali. Un apprezzabile traguardo che avrà importanti ricadute economiche sul territorio, coinvolgendo e incoraggiando le comunità nebroidee ad adottare il sistema “qualità” sotto il profilo delle produzioni.
L’impegno - ha ribadito il commissario – è di preservare l’ambiente, dedicando una particolare attenzione alle comunità montane che rappresentano la vera anima del Parco per ampliare la sinergia tra l’Ente e le istituzioni, per una più proficua crescita del più grande polmone verde dell’isola”.