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Forestale, intimidazione

Ignoti hanno deposto una macabra “corona di cardellini” ed un biglietto davanti al portone del Comando Forestale di Villagrazia in provincia di Palermo

La “corona” è composta dal 9 cardellini legati assieme con un filo di ferro, era accompagnata da un foglio sul quale sono state scritte ingiurie e minacce per il personale del Comando Forestale ed in particolare per il comandante Polizzi.

Tutto si deve far risalire ai servizi svolti contro la pratica dell’uccellaggione e commercio illegale di fringillidi – cardellini ed altri uccelletti di piccola taglia.

Infatti il Comando di Villagrazia, agli ordini del commissario superiore Antonio Polizzi, ha operato intensamente per reprimere questa pratica illegale ed incivile. Lo stesso personale, vista la professionalità, ha offerto la collaborazione ad altre forze di polizia.

L’ultimo servizio risale al 16 marzo scorso e per il quale pochi giorni addietro è stato incardinato il processo; la successiva udienza si terrà nel prossimo mese di giugno.

A metà marzo il Comando Distaccamento di Villagrazia (PA aveva effettuato un'azione di repressione del commercio di fringillidi in Piazza Ballarò a Palermom, scoprendo  un commercio illegale - in violazione della legge 157/92 - che interessa diversi tipi di fringillidi, come i cardellini, che è perpetrato, in particolare, durante i mesi di marzo ed aprile di ogni hanno effettuano la migrazione di ritorno, dopo aver svernato nel nord Africa. Fra le rotte migratorie, quella che attraversa la Sicilia è la più "frequentata".

A monte del commercio c'è tutta una sequenza di atti illegali per la cattura dei fringillidi. Al sorgere del sole, i bracconieri posano le reti di cattura sul terreno precedentemente preparato con piantine fiorite delle specie predilette da questi uccelli, in queste aree - di circa 6 metri quadrati - sistemano un cardellino - solitamente femmina perchè di poco valore commerciale - che costringono a svolazzare con un legnetto, legato ad uno spago azionato dal loro nascondiglio; intorno all'area appendono le gabbiette con i cardellini - detti di richiamo - i quali, al sopraggiungere dello stormo dei loro simili, iniziano a cinguettare attirandone l'attenzione.
Il movimento della cardellina legata in mezzo alle piantine diventa irresistibile per tutto lo stormo, costringendolo a posarsi intorno. Proprio in questo momento entra in azione il bracconiere, il quale tira le cordicelle delle reti che si chiudono su tutta l'area preparata, imprigionando tutti gli uccelli che si sono posati.
L'utilizzo dei cardellini - quindi la ragione del valore commerciale - è dovuto alla pratica dell'accoppiamento con le canarine. Infatti l'ibrido che nasce - detto bastardo - ha delle capacità canore superiori, quindi, a sua volta, è utilizzato per il richiamo durante la cattura. Solitamente viene posto vicino alle rati in una gabbietta sospesa su un ramo o su una pertica piantata nel terreno. Il canto di un "bastardo", di buone capacità canore, è udibile ad oltre un chilometro di distanza.
Anche se non si hanno molti riscontri, la cattura dei fringillidi può avere scopi culinari.
La mattina 16 marzo scorso, i Forestali sono intervenuti in Piazza Ballarò di Palermo dove hanno sventato il tentativo di commercializzare i cardellini catturati nei giorni scorsi. I bracconieri-commercianti, alla vista dei Forestali, si sono dati alla fuga confondendosi nella folla della Piazza, ma hanno dovuto lasciare sul marciapiedi - utilizzato a mo di bottega - più di 300 cardellini, rinchiusi in piccole gabbie.

I Forestali hanno posto sotto sequestrato le gabbie e gli uccelli. Questi ultimi, come previsto dall'art. 28 della legge 157/92, sono stati liberati nei pressi del demanio forestale di Valle Giorgia. Naturalmente, dopo la prigionia, non tutti i cardellini hanno spiccato un volo perfetto, ma dopo pochi tentativi, tutti hanno apprezzato la libertà.


 
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