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Palermo, traffico di tartarughe

Il traffico di tartarughe sta diventando un fenomeno sempre più pericoloso per la conservazione di questi animali e vede il nostro Paese come crocevia delle scorribande dei contrabbandieri", dichiara Ciro Troiano, responsabile dell'Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV, commentando la notizia del carico illegale di 1.400 tartarughe terrestri 'Testudo Graeca' (specie protetta), scoperto a Palermo dal Corpo Forestale dello Stato.

"L’opera svolta dagli Organi preposti al controllo - continua Troiano - risulta pertanto indispensabile per la repressione di questo commercio illecito. Il traffico di animali, piante o parte di essi, naviga su rotte più disparate: da internet ai mercati rionali, dai giornali di annunci alle televendite. Un mercato florido dietro il quale, spesso, si nascondono veri gruppi organizzati e ben altri traffici.”

Ma non sempre il contrabbando di fauna assume i caratteri di un’attività clandestina, segreta, nascosta. Per rendersene conto basta recarsi in uno dei tanti mercatini specializzati nella vendita di fauna che esistono in po’ in tutta Italia, prevalentemente nel Sud. Si tratta di tipici mercati rionali, svolti perlopiù a cadenza settimanale, fatti alla luce del sole, che richiamano centinaia di persone.

A Palermo, ad esempio, ogni domenica mattina, una parte dell’antico e popolare mercato di Ballarò, è destinata alla vendita di fauna selvatica. Ballarò si contende il primato del più grande mercato illegale di fauna selvatica con quello di Via Brecce a Sant’Erasmo di Napoli. Centinaia di uccelli, tutti appartenenti al patrimonio indisponibile dello Stato, in quanto fauna selvatica, sono venduti impunemente. Si tratta perlopiù di fringillidi quali cardellini, fringuelli, peppole, verdoni, verzellini, lucherini, ecc., ma si trovano anche pettirossi, merli, tordi, cesene, capinere, passeri, cince, luì, storni, taccole, gazze. Gli animali sono detenuti in condizioni pietose, trasportati in stato di esasperata cattività, tenuti in condizioni incompatibili con la loro natura, tanto da configurare il reato di maltrattamento di animali, oltre che i reati specifici previsti per la detenzione e commercio di fauna selvatica o per le violazioni alla normativa Cites.

“Molto probabilmente - conclude Troiano - le tartarughe sequestrate a Palermo sarebbero finite in uno di questi mercati.”
 
 
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