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Augusta ricorda D'Arrigo

"Chi ha la mia passione sa che entra ed esce da un mondo che non gli appartiene. E bisogna farlo sempre da ospiti, cercando di lasciare tutto pulito come lo hai trovato".
Questa la frase di Angelo D’Arrigo - sportivo ed etologo catanese morto due anni fa in un incidente aereo - incisa sulla targa in ottone che, ieri mattina, 60 subacquei appartenenti all’associazione sportiva Windsurf Augusta hanno posto alla base di una croce d’acciaio stilizzata in pietra (del peso di 1.300 kg) collocata pochi giorni fa nei fondali marittimi del Faro Santa Croce, ad Augusta.
La manifestazione - organizzata dalla sezione subacquea dell’associazione augustana del presidente Marco De Filippo in collaborazione con la Fondazione Angelo D’Arrigo - ha visto la presenza di autorità politiche e militari e di più di 300 spettatori. Sono intervenuti, tra gli altri, l’Ammiraglio di divisione Comandante marittimo autonomo in Sicilia, Andrea Toscano, il parroco Giuseppe Mazzotta, che ha benedetto la targa, e Nunzio Martello, Comandante della Guardia costiera di Augusta.
“I sommozzatori del Windsurf – ha detto Laura Mancuso, moglie di D’Arrigo e presidente della Fondazione – hanno saputo cogliere alla perfezione il messaggio di Angelo: un messaggio di amore per la natura a 360 gradi e non limitato al cielo e all’aria. Spero che chiunque si accosti a uno sport strettamente legato all’ambiente possa sempre ricordare queste parole”.
“Sono felice – ha commentato Marco De Filippo - che alla nostra associazione si sia affiliato il gruppo diving Faro Santa Croce, promotore di questa manifestazione, e mi sono commosso alle parole di Laura Mancuso. Le gesta di suo marito Angelo, un campione che ha dedicato alla ricerca scientifica tutta la propria vita, danno a tutti noi la forza d’impegnarci nella promozione dello sport e nel rispetto dell’ambiente”.
 
 
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