Olivicoltura nella Valle Alcantara

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Olivicoltura nella Valle Alcantara

L’olivo, pianta mediterranea per eccellenza, simbolo di pace, caratterizza in generale il paesaggio mediterraneo e della Sicilia in particolare. L’olivicoltura in tutta la valle dell’Alcantara rappresenta un elemento fondamentale dell’agricoltura locale nonchè un tratto caratterizzante del paesaggio dell’intera Valle. L’olivo presenta qui, oltre alle chiome verdi dai riflessi argentati, bellissimi fusti anche ultracentenari che, con le loro bellissime contorsioni, interpretano la storia della natura e dell’uomo coltivatore, che va avanti e prosegue, oltre le intemperie, i temporali, i fulmini, il fuoco, le dominazioni, il tempo. L’olivo è parte integrante non solo del paesaggio ma anche della storia della Valle dell’Alcantara, ed è qui presente con diverse varietà locali, tipiche della zona, con pregevoli caratteristiche organolettiche e fisico-chimiche.

Senza entrare nel merito degli aspetti tecnico-agronomici, va evidenziato che l’olivicoltura della Valle si trova in buona parte in area di Parco, e ne costituisce elemento caratterizzante. In questo senso va quindi esaminato in relazione al ruolo che ha, in generale, l’area protetta nel territorio e, all’interno di essa il ruolo che riveste l’olivicoltura.

I parchi naturali regionali sono regolamentati dalla legge regionale 6 agosto 1981 n. 98 e successive modifiche ed integrazioni, e vengono istituiti in quanto aree che presentano “rilevante interesse generale a motivo delle loro caratteristiche…..biologiche ed estetiche, con particolare riguardo alal flora ed alla fauna, per provvedere alla conservazione delle caratteristiche stesse ai fini scientifici, culturali, economico-sociale…”, come indicato dal comma 2 dell’art. 2 della suddetta legge. Va sottolineato che la locuzione flora va intesa nel senso pi_ ampio, e quindi non solamente la flora c.d. “naturale” o spontanea, ma anche quella coltivata, che con l’olivo rappresenta, qui, grande e importante parte.

La conferma del ruolo del Parco nel mantenimento e nel sostegno dell’agricoltura tradizionale , biologica e sostenibile viene dalla lettura dell’articolo 24 della suddetta legge 98/81, che prevede l’adozione di appositi programmi triennali di intervento da parte dell’Ente Parco per “la promozione ed il sostegno delle attività agricole…”, interventi che vanno chiaramente orientati secondo le indicazioni che provengono dall’art. 24-ter della stessa legge, che detta norme in ordine alle tecniche agricole e colturali tradizionali, prevedendo non solamente la diffusione delle conoscenze delle tecniche tradizionali specifiche nelle diverse zone di parco .... e che costituiscono elemento caratterizzante del paesaggio e della storia dei luoghi.

Il Parco quindi ha bisogno dell’olivicoltura e l’olivicoltura tradizionale ha bisogno del Parco. Ed il Parco dell'Alcantara ha operato in questa direzione, in quanto ha stipulato ed attuato una convenzione con il locale sportello per l’innovazione, e presentato un progetto specifico a valere sulla misura 4.13.b del POR Sicilia 2000-2006, che prevede specifiche azioni nel campo della filiera dell’olio per l’introduzione del sistema di tracciabilità, la realizzazione di un marchio di qualità collettivo secondo la norma ISO 14001 e la realizzazione di un disciplinare per l’uso del marchio di qualità collettivo. E' stato inoltre adottato un regolamento per l’utilizzo del marchio del Parco anche per le attività agricole, disposta anche l'adesione al consorzio per l’istituzione della Sala Panel. Sarà inoltre particolarmente importante, in area di Parco, che gli esercizi di ristorazione che si potranno fregiare del marchio del Parco utilizzino esclusivamente prodotti locali di qualità. Per questo il marchio collettivo è importante, a patto che la qualità del territorio emerga in modo “collettivo”, tesaurizzando il valore aggiunto che dà l’idea di Parco nell’immaginario collettivo quale luogo “pulito” e “naturale” per eccellenza.

Il Parco ha inoltre intendimento di attuare pienamente e concretamente le previsioni dell’art. 24 e 24-ter, in particolare per ciÚ che concerne la conservazione degli esemplari monumentali di olivo esistenti, che meritano ogni attenzione. L’olivicoltura, difatti, non è soltanto una attività agricola produttiva, ma è anche elemento “di qualità” del paesaggio. In occasione della redazione del programma triennale di intervento verranno proposte adeguate misure in tal senso, perchè gli alberi monumentali costituiscono memoria dei luoghi e storia vivente dell’uomo coltivatore, che merita di essere tramandata per quanto possibile.
Prevedere ed attuare tali interventi potrà ermettere all’olivicoltura di continuare ad esistere, ai coltivatori di continuare a produrre economicamente, al Parco di continuare ad avere un paesaggio di straordinaria bellezza, con l’olivo che ne costituisce parte integrante ed essenziale, con i valori storici, colturali e culturali che vengono, con esso, tramandati. (Pc)
 
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