Etna, comitato esecutivo
Presieduto dal neo Commissario Straordinario Ettore Foti, si è insediato presso la sede dell’Ente, il Monastero dei Benedettini di San Nicolò La Rena a Nicolosi, il nuovo Comitato Esecutivo del Parco dell’Etna, eletto dal Consiglio del Parco nella seduta del 27 luglio scorso. Ne fanno parte Mario Bonsignore, Francesco Borzì, Filadelfo Patanè e Giuseppe Zitelli..
Del Comitato Esecutivo, va ricordato, sono componenti l’Ispettore Ripartimentale delle Foreste di Catania e il presidente del Comitato Tecnico Scientifico. All’odierna riunione, nel corso della quale sono state esaminate le problematiche del Parco ed è stata discussa una scaletta di interventi prioritari, ha preso parte anche il vicepresidente dell’Ente Giuseppe Cavallaro, sindaco di Piedimonte Etneo.
In precedenza, il Commissario Foti ha voluto incontrare informalmente – insieme al direttore Giuseppe Spina e al vicedirettore Alfio Zappalà - i sindaci dei Comuni del Parco e, in rappresentanza della Provincia Regionale, l’Assessore all’Etna Orazio Pellegrino. E’ stata l’occasione per un primo scambio di idee e di vedute sulle problematiche del territorio e delle comunità rappresentate dai numerosi amministratori presenti, che hanno sottolineato con forza (ricevendo ampie assicurazioni dai vertici dell’Ente) la urgente necessità di un deciso snellimento delle procedure burocratiche, per dare un forte impulso a tutte le attività ecocompatibili di fruizione, sviluppo e promozione dell’area protetta. “E’ stato un momento di confronto e di discussione molto significativo, che mi ha fornito utili ed imprescindibili elementi di conoscenza delle effettive e reali necessità ed urgenze del territorio, di cui nessuno, meglio dei signori sindaci, può avere piena contezza – ha spiegato il Commissario Straordinario del Parco dell’Etna – Rispetto a queste necessità, questo Ente è chiamato a dare, nel pieno rispetto delle normative che regolano le aree protette in Sicilia, risposte e soluzioni adeguate, con certezza di tempi e concretezza delle capacità di programmazione e visione complessiva dello sviluppo dell’area protetta, del suo territorio e delle comunità che vi vivono. Esigenza prioritaria, adesso, è quella di impedire la stratificazione dei problemi, cercando di risolverli in modo rapido e concreto”.
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