Psr, la protesta di La Via
Nonostante siano trascorsi più di tre mesi dall’invio del Programma di sviluppo rurale 2007/2013 a Bruxelles, la Regione non ha ancora ricevuto le previste “osservazioni” della Commissione Europea, al contrario di altre Regioni italiane che hanno presentato il proprio programma contemporaneamente alla Sicilia.
Un ritardo che ha convinto l’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni La Via, a chiedere un intervento del ministro delle Politiche agricole, Paolo De Castro, presso la Commissione europea per “imprimere un’accelerazione alla procedura di approvazione del Programma e garantire che non vengano compromessi interessi vitali della Regione siciliana”.
“In occasione del seminario sullo Sviluppo rurale, il 3 e 4 quattro ottobre scorsi a Bruxelles, i miei uffici - scrive La Via a De Castro - hanno appreso che i Servizi della Direzione generale Agricoltura della Commissione non hanno ancora terminato di leggere la proposta di Psr Sicilia 2007/2013, inviata il 29 giugno e dichiarata ricevibile il 31 luglio”.
“Questo - continua l’assessore - impedisce l’avvio e lo sviluppo del negoziato sul Psr e rende quantomeno improbabile l’ipotesi di sottoporre il programma alla valutazione del Comitato Star (formato da i 27 Stati membri e dalla Commissione europea) anche per l’ultima seduta utile dell’anno, prevista per il prossimo 20 dicembre, con il conseguente slittamento dell’approvazione all’anno successivo. Questo ritardo metterebbe a rischio le risorse della Regione per l’annualità 2007 e, comunque, produrrebbe seri problemi nell’attuazione del Piano”.
“L’assessorato - prosegue La Via - sta già lavorando, a pieno regime, sui documenti e sulle osservazioni già prodotte da Bruxelles sugli altri programmi ed è pronto ad una risposta immediata non appena perverranno le richieste di chiarimento della Commissione. E’ evidente, però, che senza le specifiche indicazioni sul programma siciliano non si potrà accelerare la definizione del nostro documento”.
“Senza dubitare dell’impegno profuso dai Servizi comunitari - conclude l’assessore - sembra che il numero dei funzionari addetti non sia sufficiente a garantire il rispetto dei tempi previsti. Inoltre, qualora questo contesto rimanesse immutato, si può ritenere che si produrranno ulteriori difficoltà nella fase di attuazione dei Psr, nella quale i funzionari comunitari devono svolgere compiti delicati e importanti (partecipazioni ai Comitati di Sorveglianza, esame delle relazioni annuali, etc.)”.
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