Alcantara, sequestro in cartiera
Agenti del Distaccamento del Corpo Forestale di Francavilla e di Capizzi, in provincia di Messina, hanno coordinato una importante operazione che ha permesso di accertare in flagranza di reato come la cartiera posta lungo la provinciale Francavilla Castiglione riversasse nottetempo liquami nel fiume, su cui si affaccia l'insediamento industriale.
Gli agenti, coordinati dal dirigente Rosario Di Francesco, hanno rinvenuto e sequestrato un tubo di 8 cm di diametro, che, partendo dall'impianto, scendeva per 30 metri lungo il corso d'acqua scaricando liquami industriali. Già da tempo cittadini, associazioni e agricoltori avevano segnalato il problema. Questa volta, l'intervento ha permesso di accertare quanto posto in essere dalla ditta Puglisi, già in passato finita sotto indagine sempre per violazione delle norme di tutela ambientale.
La cartiera non è stata posta sotto sequestro. Il provvedimento riguarda solo il terminale usato per lo scarico. L'impianto continua dunque a funzionare regolarmente.
Ad attenzionare il problema dell'inquinamento dell'Alcantara, Parco Fluviale dal 2002, è stato soprattutto l'Ente di Francavilla, che anche nel corso di un recente Consiglio aveva adottato una serie di misure volte a tutelare ancor di più la qualità delle acque, in considerazione dell'elevato livello di inquinamento in cui versa il fiume.
Situazione difficile, come del resto confermato recentemente anche dai laboratori dell'Agenzia regionale protezione Ambiente: liquami e scarichi, non solo nel tratto a valle dell'asta fluviale, tanto da rendere notoriamente la foce impraticabile e soggetta a divieto di balneazione, ma anche la parte a monte.
"Esprimiamo soddisfazione per la brillante operazione condotta dal corpo Forestale - dichiara Giuseppe Castellana, commissario del Parco Fluviale. Il sequestro costituisce un fatto importante per il ripristino delle condizioni di integrità del sistema Alcantara, su cui il Consiglio del Parco sta puntando molto. Valuteremo al momento opportuno e nelle opportunre sedi la possibilità di costituirci parte civile, anche in senso simbolico, e lanciare insieme alla popolazione ed ai settori produttivi un messaggio di contrasto al crimine ambientale".
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