Il commissario dello stato boccia le tre leggi approvate dall'Ars in materia di aree protette.
Si trattava delle nuove disposizioni vigenti nei siti di interesse comunitario e nelle zone a protezione speciale, per le quali, dopo una serie di confronti fra assessorato regionale territorio e ambiente e commissione parlamentare, l'aula aveva dato l'assenso.
Ma il commissario dello stato Alberto di Pace , che vigila sulla costituzionalità dei provvedimenti regionali, ha detto no.
No dunque alla caccia nelle aree prossime a queste zone protette, no anche al silenzio assenso, col quale i privati tacendo Comuni e Regione potevano modificare strutture edilizie preesistenti o effettuarne di nuove se ad uso commerciale. Il commissario ha anche confermato l'obbligo di disporre lo studio di valutazione ambientale, fondamentale trattandosi di aree protette.
Nell'impianto generale, la nuova legge delega più poteri ai comuni, e non è esclusa una nuova revisione d'aula compensativa delle parti bocciate. La legge sarà pubblicata cassando le parti contestate.
“Ero certo - dice Salvino Caputo, capogruppo di An all'Ars - che la legge sulle zone protette non avrebbe sostenuto l’esame da parte del Commissario dello Stato. Il conflitto che si è creato nella fase preparatoria tra la commissione Ambiente e territorio dell’ARS e l’Assessorato al Territorio ha negativamente inciso sul disegno di legge. Una norma così delicata meritava un esame attento e senza eccessivi protagonismi”. A dichiararlo è Salvino Caputo, capogruppo di AN all’ARS, che ha già chiesto al presidente della commissione Ambiente e territorio dell’ARS di riportare il testo impugnato all’esame della stessa commissione per una completa riscrittura.