Arpa, ecco Atmosnet
Prevedere il clima e i suoi effetti sulle colture agricole e sulla salute dell’uomo. Sapere in anticipo cosa piantare e in che periodo dell’anno in base a modelli di calcolo che svelino, in tempo, l’anticipare o il posticipare delle stagioni. Poter fruire di modelli bioclimatologici le cui previsioni servano da un lato ad informare in tempo la popolazione sulla diffusione dei pollini allergenici e permettere l’adozione di tutti gli interventi sanitari utili a combattere le allergie, dall’altro a gestire le emergenze legate alle condizioni climatiche come le ondate di calore, che provocano disagi e rischi per la salute dei cittadini.
Anche con questi obiettivi nasce Atmosnet, il primo network di monitoraggio aerobiologico del Mediterraneo creato per elaborare dei modelli previsionali per i cambiamenti meteo-climatici utilizzando il polline come bioindicatore. Una novità in questo campo, un sistema a rete che mai prima era stato creato nell’area del Mediterraneo.
OBIETTIVI E APPLICAZIONI. I pollini saranno usati come bioindicatori nella creazione dei modelli insieme con altri dati e informazioni di diverso tipo e provenienti da molteplici fonti, come il Sias, Servizio informativo agroalimentare siciliano e il Dipartimento Osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale alla Sanità.
Le strumentazioni consentiranno un monitoraggio continuo di tutti gli agenti atmosferici che influenzano lo sviluppo delle colture: dalla temperatura all’umidità dell’aria, dalle precipitazioni alla velocità del vento. Conoscere in tempo le variazioni climatiche è di fondamentale importanza per fare scelte produttive alternative, mirate a ridurre i costi e migliorare gli standard delle colture siciliane. Il network prenderà in esame l’olivo, specie fenologica più importante nell’area del Mediterraneo per studiare e prevedere la stagione di raccolta migliore.
I cambiamenti climatici sono, ormai, un’emergenza a livello planetario e le loro ripercussioni si fanno sentire in molti settori dell’economia e della vita in generale. Uno degli obiettivi del progetto è creare i modelli previsionali sul clima che investono sia gli aspetti dell’agricoltura che quelli della fioritura della vegetazione e della qualità del polline con lo scopo di pronosticare la produzione di semi e frutta. Un software specifico aiuterà a prevedere le conseguenze della siccità e della desertificazione sull’agricoltura e sulla salute e come effetti indiretti del cambiamento climatico in particolar modo nell’Unione europea. Il coordinamento di queste attività
di studio e ricerca è affidato all’Arpa Sicilia che utilizzerà le sue stazioni di rilevamento e monitoraggio dei pollini (a quelle installate a Palermo, Catania, Agira ed Alcamo si aggiungeranno le tre centraline installate a Siracusa, Messina e Gela, dove ci sono già i mezzi mobili dell’Arpa per il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico).
Tra gli obiettivi anche la comunicazione e la diffusione dei primi risultati agli abitanti delle aree monitorate, agli agricoltori, alle autorità pubbliche responsabili dell’adozione delle misure necessarie per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, e alla Commissione europea con lo scopo di adottare standard comuni in Europa.
IL PROGETTO. Il progetto Interreg III B Archimed-Atmosnet è finanziato con fondi dell’Unione europea. L’ente capofila è l’Agenzia per la protezione dell’ambiente della Campania, i partner sono l’assessorato regionale al Territorio e ambiente della Sicilia, l’Arpa Sicilia, l’Apat (l’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici), Malta e la Grecia con l’ università di Salonicco.
Per la Sicilia sono stati stanziati 195 mila euro. Il personale del settore Ambiente e salute dell’Arpa, specialista nel campo dell’areobiologia e dell’allergologia, ha creato una cabina di regia per coordinare le attività della parte di progetto che ha come obiettivo la creazione dei modelli di calcolo.
Atmosnet è stato presentato oggi pomeriggio dal direttore generale di Arpa Sicilia, Sergio Marino e da Pietro Tolomeo, direttore generale del Dipartimento regionale Territorio e ambiente. “Creare un network tra diverse istituzioni e realtà del Mediterraneo – spiega Marino – aiuterà a conoscere meglio l’ambiente e le sue
caratteristiche, che subiscono cambiamenti a causa dell’influenza delle variazioni del clima. Il progetto, che vede l’Agenzia impegnata in prima fila con risorse umane e mezzi, è l’inizio di un percorso articolato e complesso verso la sostenibilità ambientale”.
“Atmosnet - sottolinea l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Rossana Interlandi - è uno strumento che darà un supporto importante nell’analisi dei cambiamenti climatici e del modo in cui questi producono conseguenze per l’ecosistema e per l’uomo. Ed è importante sottolineare che questo progetto si sviluppa grazie alla collaborazione tra enti diversi e con il coinvolgimento di diversi paesi europei. È questa la strada che bisogna seguire per realizzare una nuova politica di attenzione verso le problematiche legate al clima e all’ambiente, non più differibile”.
Per tre giorni, dal 18 al 20 aprile, i partner del network ed esperti nel settore della bioclimatologia illustreranno, durante il primo Meeting Atmosnet, il ruolo del progetto nello scenario europeo dei programmi di ricerca sull’ambiente, sul clima e sugli effetti sulla salute.
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