Gela, polemiche su Pet coke
Il pet–coke che brucia a Gela è il vero problema per la salubrità dell’aria e una minaccia reale per la salute di cittadini e operai che lavorano nell’impianto. Accogliamo dunque con favore l’impegno espresso dal Ministro dell’Ambiente di velocizzare la bonifica ma anche di superare l’uso del pet-coke nella centrale elettrica. Ricordiamo infatti che le alternative al pet-coke ci sono già e potrebbero portare a Gela non solo benefici ambientali e sanitari ma anche economici”.
Così Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente, commenta le dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, rilasciate oggi durante la visita al petrolchimico di Gela.
A tal proposito Legambiente Gela sulle possibili alternative al pet-coke ha presentato due alternative all’incenerimento di pet-coke, ambientalmente e economicamente valide.
Una è l’introduzione della tecnologia EST (Eni Slurry Technology) che evita la produzione di pet-coke incrementando le rese in gasoli e benzine del 14%, l’altra la sostituzione delle attuali caldaie con un sistema di gassificazione del pet-coke mediante il processo GTL (gas to liquid). Con questo sistema si potrebbero ottenere benzine e gasoli migliorando le rese dell’intera raffineria di circa il 13% in prodotto pregiato.
“Saremmo dunque disponibili – conclude Della Seta – a illustrare le alternative tecniche che ci sono e a partecipare al tavolo tecnico auspicato dal ministro. L’importante è non rimandare ulteriormente la soluzione di un grave problema ambientale e sanitario come quello della combustione di pet-coke a Gela”.
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