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Il Wwf contro trivellazioni

Le trivellazioni per la ricerca petrolifera in Val di Noto, autorizzate dall’Assessorato Regionale all’Industria, sono prive di Valutazione di Impatto Ambientale e di Valutazione di Incidenza, perciò devono essere immediatamente revocate. Questa la richiesta senza appello inviata dal WWF al Ministero dell’Ambiente e alla Regione Sicilia. Azione che si unisce all’adesione dell’associazione alla mobilitazione del 17 marzo, che vedrà il WWF e i propri simpatizzanti in prima fila.

Il WWF ha individuato quest’area come prioritaria numero 23 “Monti Iblei-Tavolati di Ragusa” per la conservazione degli ecosistemi del Mediterraneo, attraverso la strategia ecoregionale, che è stata condivisa e sottoscritta anche dal Ministero dell’Ambiente e che perciò ha un elemento ulteriore per essere allarmato. Parliamo di un territorio in cui, infatti, sostano centinaia di migliaia di uccelli migratori, nidificano Cavalieri d’Italia, Fraticelli, Fratini, Avocette, Martin pescatori e in cui vivono specie endemiche come la rarissima trota siciliana e fauna ipogea , cioè che vive in ambienti sotterranei, introvabile altrove. L’area autorizzata per le trivellazioni è vasta quasi 750 Km quadrati, comprende 2 ZPS, le aree di importanza europea per la conservazione degli uccelli, e di ben 8 SIC, ovvero le zone che presentano habitat talmente rari da essere protetti a livello comunitario: le trivellazioni possono compromettere il delicatissimo equilibrio idrico superficiale e sotterraneo, alterando gli importantissimi corsi d’acqua che permettono alla splendida Vendicari e al Biviere di Gela, di sopravvivere e di ospitare centinaia di specie di uccelli migratori e nidificanti.

“Continuiamo ad assistere al disprezzo dei valori naturalistici di questa terra, altrimenti come spiegare l’assenza delle valutazioni degli impatti. Due strumenti, obbligatori per legge, che possono aiutare a formulare dei giudizi posati e delle comparazioni necessarie, ma che in Italia e in Sicilia sono interpretati come ostacoli da scavalcare” – dichiarano Fulco Pratesi e Franco Russo, rispettivamente Presidente del WWF Italia e del WWF Sicilia –“ Questo atteggiamento ci pone in conflitto con la UE, mettendoci a rischio di sanzioni pesanti e di interruzione nell’erogazione dei fondi europei.”

 
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