Enna, su Pergusa polemiche
“Poiché, del tutto immotivatamente, vengono reiterati i duri attacchi alla Soprintendente ai BB.CC. e Ambientali di Enna, la Sezione regionale del WWF intende prendere nuovamente posizione in merito alla questione, ricordando, in primo luogo, che la dottoressa Basile non esprime “anacronistiche idee” soggettive, non “interpreta”, ma, com’è naturale che sia, rispetta - e invita altri a farlo - il dettato della legge e perciò ha tutta la nostra solidarietà ed il nostro incondizionato appoggio”.
“Gli attacchi alla Sorpintendente sono strumentali quanto fuori luogo: ricordo” - continua Franco Russo” - che il Governo regionale già si è espresso per la delocalizzazione dell’Autodromo di Pergusa, così come il Consiglio Regionale Protezione Patrimonio Naturale, masssimo organo di consulenza della Regione siciliana. Quest’ultimo, infatti, considerato che l’Autodromo ‘rappresenta un elemento fortemente negativo… per il mantenimento del normale habitat… sulla impossibilità per la flora di svilupparsi in maniera armonica… e per l’impossibilità di predisporre un corretto piano di fruizione della Riserva da parte dei cittadini’, già nel 2003, ribadiva ‘l’assoluta necessità di delocalizzare l’Autodromo in altro sito, in via preventiva già individuato’.
“All’Ente gestore, ovvero alla Provincia di Enna, ricordo che ha l’obbligo istituzionale di tutelare l’area protetta da qualunque intervento a forte impatto, compresi quelli nelle aree superficialmente definite dallo stesso gestore (!!) ‘paludose’ e perciò ‘pericolose per la salute pubblica (?)’: esse - che più propriamente si chiamano aree umide - costituiscono, com’è noto ai più, una straordinaria riserva di biodiversità e sono protette non soltanto dai vincoli regionali, ma anche dalla Comunità Europea. Perciò il Lago di Pergusa è Sito di Importanza Comunitaria (dir. Habitat 92/43), Zona di Protezione speciale (dir. 79/409 CEE) e sito IBA (Important Bird Areas) in virtù della importanza ornitologica del sito. I prossimi interlocutori della Provincia, di conseguenza, non saranno più la Regione Siciliana, le Associazioni ambientaliste, i cittadini che reclamano un parco, ma la stessa Unione Europea…”.
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