Ciclopi, collettore contro la fogna
La competenza sulla realizzazione del progetto sul collettore fognario per trasferire i reflui del Castellese al depuratore di Pantano d’Arci non è più dell’Ato 2 Catania, bensì dell’Agenzia regionale per i rifiuti e le acque. E’ quanto ha stabilito il direttore generale del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Felice Mascazzini, tramite una nota inviata al direttore generale dell’Agenzia regionale per i rifiuti e le Acque, Felice Crosta. Sulla nota si legge che “il margine di tempo concordato per la redazione del progetto definitivo è trascorso, ma non ha dato gli esiti auspicati e pertanto si chiede di esercitare i poteri sostitutivi allo scopo di bloccare la situazione di stasi in tempi brevi”. Il ministero dell’Ambiente, infatti, nel mese di ottobre, nel corso di una riunione a Roma alla presenza dei Comuni di Aci Castello e Catania, dell’Ato e dell’Agenzia regionale, aveva invitato l’Ato 2 a realizzare il progetto - che permetterà di liberare Aci Castello e l’Amp Isole Ciclopi dai reflui - entro 45 giorni, ovvero entro la fine di dicembre. L’Ato 2 ha presentato, entro la scadenza prevista, le tavole fondamentali del progetto, ma i Comuni di Aci Castello e Catania, nella riunione del 17 gennaio, hanno sostenuto che “il progetto presentato dall’Ato contiene soltanto elaborati grafici relativi alle planimetrie e ai profili” e quindi “carente di tutto ciò che serve a corredare un progetto definitivo”. Il ministero dell’Ambiente ha provveduto così ad invitare l’Agenzia regionale a sostituirsi all’Ato. L’Agenzia regionale adesso provvederà con la nomina di un commissario per la redazione del progetto oppure all’utilizzo del progetto realizzato dal Comune castellese, presentato diversi mesi fa e che ha già ottenuto il parere positivo dal ministero dell’Ambiente. L’opera ammonta a 9 milioni di euro circa con finanziamenti statali, regionali e del Comune castellese.
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