Complesso speleologico di natura carsica su base gessosa, si sviluppa per oltre un chilometro , con un sistema di grotte comunicanti.
L’elevato valore naturalistico della grotta di Santa Ninfa è legato inoltre alla presenza di una interessante fauna cavernicola, adattata a vivere in assenza di luce e in ambienti con elevato tasso di umidità. Sono circa 60 cavità, ricche di minerali dalle forme bizzarre, a cavallo dei comuni di Gibellina e Santa Ninfa, alimentate dal torrente Biviere, che nasce su terreni argillosi alle pendici di M. Finestrelle (sito di una necropoli paleocristiana), e termina il suo corso superficiale in una grande valle cieca occupata da vigneti. Un piccolo fiume sotterraneo alimenta la grotta. Nell’area del Biviere, troviamo euforbia arborea, del timo e delle orchidee selvatiche; nei valloni è presente una rigogliosa vegetazione ripariale, di grande interesse per l’elevata diversità della flora.
La fauna comprende il riccio, l’endemico toporagno di Sicilia, il coniglio, l’istrice, la donnola, la volpe. Fra gli uccelli sono ben rappresentati la poiana e il piccolo gheppio, caratteristico per la posizione a "spirito santo" assunta durante la caccia, l’usignolo, la ghiandaia. E’ di grande interesse fra gli anfibi la presenza del discoglosso, simile ad una rana e vivente solo nel Mediterraneo occidentale.
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